La Regione risponde alle liste civiche e alla raccolta firme: lavori anticipati in stazione per colmare le lacune
MEDA - Avevano raccolto 1.097 firme per chiedere lavori urgenti alla stazione Fnm, considerata poco agibile e poco sicura: i consiglieri comunali Vermondo Busnelli e Vilma Galimberti hanno ricevuto la risposta di Roberto Maroni. I lavori saranno anticipati per colmare le lacune.
La posa degli ascensori in stazione sarà anticipata rispetto al terzo lotto, la pensilina a copertura delle scale sarà garantita per colmare la lacuna. E' la il contenuto della lettera che arriva direttamente da Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, in risposta all'iniziativa delle liste civiche "Meda per Tutti" e "Con Buraschi per Meda", che negli scorsi mesi avevano promosso anche una raccolta firme per sensibilizzare le istituzioni riguardo alla numerose disfunzioni della stazione cittadina di Trenord.
Le due liste civiche, per iniziativa di Vermondo Busnelli e di Vilma Galimberti, il 9 luglio avevano protocollato la firme raccolte insieme a una lettera di accompagnamento per spiegare il perché dell'iniziativa e per evidenziare le lacune riscontrate quanto a sicurezza e accessibilità della struttura. Lettera inviata anche al sindaco Gianni Caimi e al presidente di Ferrovie Nord Milano.
Le due liste civiche, per iniziativa di Vermondo Busnelli e di Vilma Galimberti, il 9 luglio avevano protocollato la firme raccolte insieme a una lettera di accompagnamento per spiegare il perché dell'iniziativa e per evidenziare le lacune riscontrate quanto a sicurezza e accessibilità della struttura. Lettera inviata anche al sindaco Gianni Caimi e al presidente di Ferrovie Nord Milano.
Il 23 luglio Regione Lombardia ha risposto, comunicando di aver dato istruzioni a Fnm per “anticipare la posa degli ascensori di banchina, da collocare nei vani già predisposti”. Nella risposta, chiarisce che è già “in corso il relativo progetto, comprensivo anche della parte di pensilina di protezione”. La lettera della Regione indica come periodo di aggiudicazione per l’appalto la fine di quest’anno 2015. Con questo impegno Regione Lombardia riconosce l’urgenza di dare immediata esecuzione alle due principali lacune segnalate con la raccolta delle 1.097 firme, anticipandole rispetto ai tempi previsti per il completamento della terza fase di riqualificazione della stazione che prevede il prolungamento del sottopasso in via Pace. Regione Lombardia informa anche che ha portato all’attenzione di Trenord la richiesta d’installazione di altre macchine distributrici automatiche di biglietti e obliteratrici.
"Come promotori della raccolta firme - affermano Busnelli e Galimberti -, siamo soddisfatti dell’impegno formale assunto dal Presidente della Regione Lombardia di recepire le ragioni del profondo disagio espresso dai firmatari della petizione e di dare seguito ad almeno tre della richieste, le più urgenti e determinanti per eliminare le barriere architettoniche e i difetti maggiori così da rendere la stazione accessibile e agibile a tutti, anche alle persone che oggi non possono accedere ai treni sui vari binari, per cause di disabilità o difficolta di deambulazione. Siamo fiduciosi che anche le altre richieste segnalate con la petizione, pur meno urgenti, siano tenute in conto e realizzate nella promessa terza fase di completamento, con il supporto e in coordinamento con Fnm, Trenord e Comune di Meda. Per l’impegno assunto con i 1.097 firmatari sarà nostra cura continuare a seguire con estrema attenzione la realizzazione di quando promesso, nei tempi previsti e di segnalare ogni altra eventuale disfunzione".
Gaetano :
VINCERANNO I SADICI? I costruttori di sottopassi, azionisti di FNM (IL 42,43% delle azioni è in mano a privati, parecchi dei quali, PRIVATI, governano la Regione), sono riusciti ad imbonire anche il neo assessore regionale alle infrastrutture, convincendolo che a Meda bisogna raddoppiare subito i binari in superficie, e, logicamente, bisogna fare i sottopassi. Se quella gente vivesse vicino ad una ferrovia, su cui passano circa centosessanta treni al giorno, a otto metri di disatanza da edifici nati anche prima della ferrovia, oppure quando i treni erano quattro al giorno, sicuramente direbbero che è da SADICI tenere ancora in superficie quella ferrovia. Lo capì anche il Consiglio della Regione Lombardia alcuni anni addietro, e per questo deliberò l'interramento della ferrovia a Seveso e a Meda. Oggi si dà dell’illuso a chi da oltre trent'anni chiede l'interramento della ferrovia. Chissà perché non sono stati illusi quei cittadini del collegio elettorale di Roberto Maroni e di Raffaele Cattaneo, i quali cittadini hanno chiesto e ottenuto per i loro centri urbani l'interramento della ferrovia che aveva le stesse caratteristiche di Meda e di Seveso. Ritorno sull’argomento Consiglio Regione Lombardia, che alcuni anni addietro approvò sia il Piano Regionale di Sviluppo, sia il Documento Strategico Annuale, i quali atti prevededono l’interramento della ferrovia a Meda e a Seveso. Ripropongo la domanda: “Cosa ci sta a fare il Consiglio della Regione Lombardia, organo sovrano dell’ENTE, se le sue deliberazioni, che scaturiscono da ampio dibattito tra CONSIGLIERI che conoscono la realtà, non vengono poi portati avanti dai funzionari e l’esecutivo regionale?” Son convinto che gli azionisti di FNM S.P.A. si sono ormai avvezzati all’utilizzo delle aree del centro di Meda e di Seveso per deposito materiale e stazionamento di treni. La spesa per un deposito ex novo per treni e materiale ex novo ridurre notevolmente i loro utili… tanto… quelli, han capito che SEVESINI e MEDESI si sono rassegnati ad essere lo zerbino di FNM S.P.A., grazie anche all’opera di persuasione di alcuni pendolari tirapiedi. | domenica 06 settembre 2015 12:00 Rispondi