Oratorio Santo Crocifisso: nuovo look e nuove funzioni per le diverse generazioni

MEDA - L'oratorio Santo Crocifisso (l'oratorio maschile), è ormai pronto ad accogliere la comunità cittadina. Don Tommaso, rispondendo alle domande, traccia la strada per il suo nuovo utilizzo, interpretando i nuovi bisogni del territorio.

Ufficialmente è l'oratorio Santo Crocifisso. Anche se, parlando con un medese, è necessario definirlo "oratorio maschile" per essere compresi e per far capire di cosa si sta parlando. Si è rifatto il look, intervento atteso da tempo. E don Tommaso ha accettato di parlarne.

Uratori di bagaii, Oratorio dei Ragazzi, così è conosciuto dai medesi più ‘stagionati’, ma per le nuove generazioni, Lei come lo definirebbe ai giorni nostri? Nel senso ha ancora una funzione e quale?
Oggi i ragazzi lo chiamano per lo più OSC, dall’acrostico di Oratorio Santo Crocifisso. Nei ragazzi che lo frequentano per la catechesi, gli allenamenti e l’Oratorio estivo vedo grande affetto per il loro oratorio, il quale deve farsi strada però tra le tante alternative che la società di oggi offre ai ragazzi. Certamente l’oratorio non ha più quella funzione catalizzante che aveva qualche decennio fa.

Lei è a Meda da quanto tempo? Che idea si è fatta dei medesi soprattutto in fatto di attenzione e partecipazione alle attività parrocchiali e più specificatamente a quelle oratoriane?
Ho cominciato a collaborare con la Comunità pastorale nel settembre del 2013; dal settembre scorso invece risiedo stabilmente a Meda. Da subito mi ha colpito la stima della popolazione medese per il “don”: giovani e meno giovani mi comunicano sempre un’attesa positiva… È segno che si sono sempre sentiti voler bene dai sacerdoti e ne hanno molta stima: questo è molto bello e confortante. 
 
La recente ristrutturazione dell’Oratorio potrà vedere questo edificio moltiplicare il suo utilizzo? E se sì in quale direzione, e rivolto magari a quali realtà del territorio?
Il progetto della ristrutturazione dell’Oratorio è pensato proprio per aumentare le occasioni di utilizzo e quindi di incontro. Con le tante realtà del territorio che ci stanno sostenendo nella ristrutturazione inventeremo forme per invitare le persone a frequentare in modo originale l’oratorio.
 
Cosa si potrebbe proporre perché si possa aumentare la fruizione e non limitarla al ‘pienone’ del Palio dei Ragazzi?
Dobbiamo sicuramente metterci maggiormente in ascolto delle necessità delle famiglie. Come Comunità pastorale ci siamo dati proprio questo tema come oggetto di riflessione per l’anno prossimo.

Il bar dell’oratorio rientra magari in un futuro progetto di riportarlo ad una maggiore apertura, come avveniva nel passato? Ormai i luoghi pubblici aperti la sera a Meda sono sempre meno e lì i nostri ragazzi potrebbero avere un luogo aperto ma anche garantito. Cosa ne pensa?
Anzitutto penso che il futuro dei nostri ambienti ecclesiali passerà sempre di più per iniziative “intergenerazionali”. La nostra società ha molti luoghi dove si sta a “fasce di età”: scuola, sport, lavoro… sono tutte realtà dove si sta tendenzialmente con coetanei. L’oratorio può invece diventare luogo in cui si (re)impari una convivenza tra generazioni che è fondamentale per creare una cultura (nel senso di una visione della vita) autenticamente umana e anche cristiana. Vedo molto positiva la possibilità di studiare forme originali per valorizzare in questo senso il bar, anche aumentandone (perché no?) gli orari di apertura. 

È prevista un’inaugurazione ufficiale? Se sì, quando?
Certamente a conclusione dei lavori. Potremo sfruttare il tempo dell’Oratorio estivo e anche la festa di Meda a settembre.

Da ultimo, le è piaciuto il progetto della ristrutturazione? Avrebbe magari voluto qualche altra modifica?
Quando sono arrivato il progetto era già stato approvato. Ora che si comincia a vedere l’esito finale posso proprio dire che è un bel progetto.

Rina Delpero