Sinistra e Ambiente: "La variante al Pgt poteva essere più coraggiosa"
MEDA - La variante al Pgt voluta dall'amministrazione Caimi è approdata in commissione Territorio e ambiente. Gli estensori hanno spiegato il documento urbanistico nel dettaglio. La lista civica "Sinistra e Ambiente" ci ha inviato una lettera in redazione.
Nella commissione Territorio e ambiente è stata presentata direttamente dagli estensori la variante al Pgt (Piano di Governo del Territorio) promossa dall'amministrazione Caimi. Il gruppo di Sinistra e Ambiente, in attesa della seduta di Consiglio comunale, ha inviato una lettera per esprimere tutte le sue considerazioni riguardo al documento finale.
Con una conclusione: la variante al Pgt poteva essere più coraggiosa. Il perché lo spiegano direttamente dal gruppo di Sinistra e Ambiente con questo intervento:
Esauriti gli incontri pubblici (pochi e solo quelli dovuti per adempiere formalmente alla Legge Regionale 12) la documentazione preliminare per la variante al Pgt di Meda è stata illustrata dagli estensori nella commissione Territorio e Ambiente. Alcune prime considerazioni sono dunque possibili sui contenuti di questa Variante.
Nella Variante di Pgt, alcune proposte di Sinistra e Ambiente formulate nel 2013 nel documento "Elementi qualificanti da considerare per la variante di Pgt" sono state recepite, anche se in modo non completo, laddove chiedevamo l'azzeramento degli ambiti di trasformazione nelle aree verdi libere residue e l'ipotesi di creare connessioni utilizzando questi spazi per corridoi di collegamento tra i parchi esistenti e l'utilizzo dell'asta del Tarò per un attraversamento, attuato con il recupero e cessione di aree spondali allorquando verranno proposti interventi dalle proprietà entro la fascia di fiume.
Importante e da seguire l'introduzione dell'AT6 con la previsione di recupero dell'ex Fornace Ceppi di via S. Maria, senza incrementi volumetrici e in un contesto di servizi compatibili con e per il Parco della Brughiera. Una previsione di recupero che è comunque una scommessa considerato che area ed edifici sono di proprietà privata e che sarà fondamentale anche il coinvolgimento dell'Ente Parco (speriamo quanto prima Regionale) e dove deve essere centrale il mantenimento della struttura di archeologia industriale del forno Hoffman.
Non è stata purtroppo azzerata la possibilità edificatoria che era propria dell'ambito di trasformazione AC2 di via S. Giorgio per il quale, nella Variante, l'amministrazione ha scelto di confermarlo nel Piano delle Regole con destinazione Produttiva per altri inutili capannoni, oltretutto in una zona residenziale.
Nella Variante Generale, come previsto è compreso l'AT1 (ex Medaspan) che è stato oggetto di Variante Parziale dedicata e sulla cui destinazione d'uso volevamo ragionare in ambito complessivo dopo un accurata caratterizzazione dei terreni per verificarne la salubrità e per il loro recupero nell’assetto urbano. Sull'AT1, come noto, l'amministrazione Caimi ha optato per una strada opposta, con la scelta precostituita del centro commerciale con annesso albergo e servizi semplificando alla proprietà l'iter con una Variante parziale dai criticabili contenuti, sopratutto per quanto riguarda l'aspetto ambientale, l'impatto viabilistico e quello sul tessuto dei negozi di prossimità.
Ma la scelta miope e negativa del PD fatta nel 2012 di approvare il Pgt così com'era, senza stralciare gli Ambiti di Trasformazione ha già prodotto danni. In particolare abbiamo perso l'area verde libera residua in via Piave (ambito AC4) dove sorgeranno ennesimi tristi ed inutili capannoni. E la responsabilità di questo danno ambientale, di questo ulteriore consumo di suolo è con tutta evidenza attribuibile all'attuale amministrazione che ha voluto a tutti i costi approvare un Pgt senza stralciare gli AT.
Nell'arco temporale dal 2012 ai giorni nostri, anche la Legge Regionale 31 sul Consumo di Suolo pone un ostacolo non di poco conto sul cammino della Variante al PGT medese. Infatti, per un articolo presente in essa, una moratoria di 30 mesi dalla data d'entrata in vigore (2-12-2014) della LR 31, sulle previsioni di trasformazione presenti nei PGT approvati prima di tale data (quello di Meda è stato approvato il 23-6-2012 con il voto contrario di Sinistra e Ambiente) si consente fino al maggio 2017 alle proprietà di presentare o il Piano Attuativo per la conferma dell'AT o di avere appigli per innescare contenziosi legali.
Su questa Variante v'è dunque comunque un rischio reale di "attivazione" degli Ambiti di Trasformazione con potenziale rischio di nuovo consumo di suolo. Ecco un altro frutto avvelenato della scelta della giunta Caimi e del PD che approvò nel 2012 il PGT comprensivo degli AT.
Tornando ai contenuti della Variante, va evidenziato che l'amministrazione vorrebbe chiedere lo stralcio di alcune aree che il PTCP provinciale include negli Ambiti Agricoli Strategici (AAS), nella Rete Verde e negli Ambiti di Interesse Provinciale (AIP).
Tra questi stralci, non ci convincono quelli relativi all'area del "Vecchio Mulino" (proprietà pubblica) e quella di un possibile, seppur stretto, corridoio verde tra la zona cave (prevista come ampliamento del PLIS Brughiera) e la porzione medese del Bosco delle Querce. Da valutare poi attentamente quanto definito nel Piano delle Regole relativamente alla Disciplina d'Intervento sugli edifici del nucleo di antica formazione comprese alcune cascine. In particolare, per le cascine, la disciplina poteva essere più tutelante ripetto all'integrità del corpo degli edifici.
Nel Piano dei Servizi sono state esplicitate le aree da acquisire al patrimonio pubblico per destinarle a standard di Verde Pubblico. Il meccanismo previsto per l'acquisizione è quello della perequazione. Chi volesse aumentare le volumetrie concesse fino alle massime previste, dovrebbe "comprare" l'indice volumetrico (0,15 mq/mq pari a 0,45 m3/mq) assegnato a queste aree da acquisire al patrimonio pubblico. Un meccanismo che andrebbe sicuramente affinato per evitare che le aree possano risultare solo parzialmente acquisibili a causa dell'incompleta copertura delle volumetrie "comperate" dai privati e cedute all'amministrazione. In Commissione Territorio e Ambiente, il Consigliere di Sinistra e Ambiente, insieme agli altri punti ha evidenziato anche questo aspetto.
Insomma, una Variante, perlomeno nella versione sinora illustrata, che poteva essere più coraggiosa e che sconta un "peccato originale" che ne zavorra i contenuti e con un'impostazione che non tiene appieno conto della necessità di profondi e decisi cambiamenti per dare più spazi liberi e verdi alla porzione conurbata. Le integrazioni, le migliorie e i perfezionamenti sono ancora possibili anche prima dell'adozione in Consiglio Comunale. Il gruppo di Sinistra e Ambiente si riserva dunque la facoltà d'intervenire durante l'iter con una serie di osservazioni puntuali.
Potremo così verificare la reale volontà di questa amministrazione nel recepire o meno il nostro contributo utile a migliorare questa variante.
Con una conclusione: la variante al Pgt poteva essere più coraggiosa. Il perché lo spiegano direttamente dal gruppo di Sinistra e Ambiente con questo intervento:
Esauriti gli incontri pubblici (pochi e solo quelli dovuti per adempiere formalmente alla Legge Regionale 12) la documentazione preliminare per la variante al Pgt di Meda è stata illustrata dagli estensori nella commissione Territorio e Ambiente. Alcune prime considerazioni sono dunque possibili sui contenuti di questa Variante.
Nella Variante di Pgt, alcune proposte di Sinistra e Ambiente formulate nel 2013 nel documento "Elementi qualificanti da considerare per la variante di Pgt" sono state recepite, anche se in modo non completo, laddove chiedevamo l'azzeramento degli ambiti di trasformazione nelle aree verdi libere residue e l'ipotesi di creare connessioni utilizzando questi spazi per corridoi di collegamento tra i parchi esistenti e l'utilizzo dell'asta del Tarò per un attraversamento, attuato con il recupero e cessione di aree spondali allorquando verranno proposti interventi dalle proprietà entro la fascia di fiume.
Importante e da seguire l'introduzione dell'AT6 con la previsione di recupero dell'ex Fornace Ceppi di via S. Maria, senza incrementi volumetrici e in un contesto di servizi compatibili con e per il Parco della Brughiera. Una previsione di recupero che è comunque una scommessa considerato che area ed edifici sono di proprietà privata e che sarà fondamentale anche il coinvolgimento dell'Ente Parco (speriamo quanto prima Regionale) e dove deve essere centrale il mantenimento della struttura di archeologia industriale del forno Hoffman.
Non è stata purtroppo azzerata la possibilità edificatoria che era propria dell'ambito di trasformazione AC2 di via S. Giorgio per il quale, nella Variante, l'amministrazione ha scelto di confermarlo nel Piano delle Regole con destinazione Produttiva per altri inutili capannoni, oltretutto in una zona residenziale.
Nella Variante Generale, come previsto è compreso l'AT1 (ex Medaspan) che è stato oggetto di Variante Parziale dedicata e sulla cui destinazione d'uso volevamo ragionare in ambito complessivo dopo un accurata caratterizzazione dei terreni per verificarne la salubrità e per il loro recupero nell’assetto urbano. Sull'AT1, come noto, l'amministrazione Caimi ha optato per una strada opposta, con la scelta precostituita del centro commerciale con annesso albergo e servizi semplificando alla proprietà l'iter con una Variante parziale dai criticabili contenuti, sopratutto per quanto riguarda l'aspetto ambientale, l'impatto viabilistico e quello sul tessuto dei negozi di prossimità.
Ma la scelta miope e negativa del PD fatta nel 2012 di approvare il Pgt così com'era, senza stralciare gli Ambiti di Trasformazione ha già prodotto danni. In particolare abbiamo perso l'area verde libera residua in via Piave (ambito AC4) dove sorgeranno ennesimi tristi ed inutili capannoni. E la responsabilità di questo danno ambientale, di questo ulteriore consumo di suolo è con tutta evidenza attribuibile all'attuale amministrazione che ha voluto a tutti i costi approvare un Pgt senza stralciare gli AT.
Nell'arco temporale dal 2012 ai giorni nostri, anche la Legge Regionale 31 sul Consumo di Suolo pone un ostacolo non di poco conto sul cammino della Variante al PGT medese. Infatti, per un articolo presente in essa, una moratoria di 30 mesi dalla data d'entrata in vigore (2-12-2014) della LR 31, sulle previsioni di trasformazione presenti nei PGT approvati prima di tale data (quello di Meda è stato approvato il 23-6-2012 con il voto contrario di Sinistra e Ambiente) si consente fino al maggio 2017 alle proprietà di presentare o il Piano Attuativo per la conferma dell'AT o di avere appigli per innescare contenziosi legali.
Su questa Variante v'è dunque comunque un rischio reale di "attivazione" degli Ambiti di Trasformazione con potenziale rischio di nuovo consumo di suolo. Ecco un altro frutto avvelenato della scelta della giunta Caimi e del PD che approvò nel 2012 il PGT comprensivo degli AT.
Tornando ai contenuti della Variante, va evidenziato che l'amministrazione vorrebbe chiedere lo stralcio di alcune aree che il PTCP provinciale include negli Ambiti Agricoli Strategici (AAS), nella Rete Verde e negli Ambiti di Interesse Provinciale (AIP).
Tra questi stralci, non ci convincono quelli relativi all'area del "Vecchio Mulino" (proprietà pubblica) e quella di un possibile, seppur stretto, corridoio verde tra la zona cave (prevista come ampliamento del PLIS Brughiera) e la porzione medese del Bosco delle Querce. Da valutare poi attentamente quanto definito nel Piano delle Regole relativamente alla Disciplina d'Intervento sugli edifici del nucleo di antica formazione comprese alcune cascine. In particolare, per le cascine, la disciplina poteva essere più tutelante ripetto all'integrità del corpo degli edifici.
Nel Piano dei Servizi sono state esplicitate le aree da acquisire al patrimonio pubblico per destinarle a standard di Verde Pubblico. Il meccanismo previsto per l'acquisizione è quello della perequazione. Chi volesse aumentare le volumetrie concesse fino alle massime previste, dovrebbe "comprare" l'indice volumetrico (0,15 mq/mq pari a 0,45 m3/mq) assegnato a queste aree da acquisire al patrimonio pubblico. Un meccanismo che andrebbe sicuramente affinato per evitare che le aree possano risultare solo parzialmente acquisibili a causa dell'incompleta copertura delle volumetrie "comperate" dai privati e cedute all'amministrazione. In Commissione Territorio e Ambiente, il Consigliere di Sinistra e Ambiente, insieme agli altri punti ha evidenziato anche questo aspetto.
Insomma, una Variante, perlomeno nella versione sinora illustrata, che poteva essere più coraggiosa e che sconta un "peccato originale" che ne zavorra i contenuti e con un'impostazione che non tiene appieno conto della necessità di profondi e decisi cambiamenti per dare più spazi liberi e verdi alla porzione conurbata. Le integrazioni, le migliorie e i perfezionamenti sono ancora possibili anche prima dell'adozione in Consiglio Comunale. Il gruppo di Sinistra e Ambiente si riserva dunque la facoltà d'intervenire durante l'iter con una serie di osservazioni puntuali.
Potremo così verificare la reale volontà di questa amministrazione nel recepire o meno il nostro contributo utile a migliorare questa variante.