Via Manzoni sul piede di guerra: i cittadini dicono no all'antenna della telefonia
MEDA - Cittadini indispettiti e determinati in via Manzoni: l'antenna della telefonia cellulare sorta durante il periodo delle vacanze, qui non è proprio gradita. Nei giorni scorsi i residenti, riuniti in comitato, si sono incontrati per approfondire la questione e decidere come muoversi.
L'antenna della telefonia cellulare nel quartiere è davvero inopportuna. E' la convinzione dei residenti di via Manzoni che si sono costituiti in comitato e che si sono dati appuntamento venerdì scorso proprio davanti all'impianto per approfondire la questione.
Tra loro Emanuele Cortese, uno che l'antenna se l'è ritrovata di fronte a casa al rientro delle vacanze, su quella che è un'area di proprietà comunale, e che si è fatto carico di verificare tutti gli aspetti tecnici, normativi, ambientali. Presenza fondamentale, perché invece di aizzare la gente, come sarebbe stato molto più semplice, ha affrontato il discorso con molta competenza e serietà. E con tanto buonsenso, riconoscendo che non si tratta di chiedere lo spostamento solo per trasferire il problema davanti all'abitazione di altri.
"A Meda - ha spiegato Cortese - sono installate 21 antenne. Questa è del gestore H3G ed è per una rete 4G, la banda più ampia a livello di rete dati e cellulari. Ha tra le più alte emissioni di frequenze, ma con un livello che varia in base alle ore della giornata e in funzione dell'utilizzo da parte degli utenti. Si tratta di un'antenna con sei stazioni e copre un'area molto ampia".
Nell'incontro è stato spiegato che questa entra in funzione in seguito alla dismissione dell'impianto di via Colombara, "ma parla di sostituzione - afferma Cortese - è errato perché questo è un impianto diverso".
Le preoccupazioni, ovviamente, riguardano vari aspetti: dai problemi connessi alla salute pubblica, alla svalutazone degli immobili che si trovano nelle immediate vicinanze.
Il comitato, tuttavia, non ha intenzione di procedere a testa bassa. Il prossimo passo sarà un confronto con l'amministrazione comunale anche per verificare il pieno rispetto della normativa (a livello di distanze o di coerenza con il Piano delle Regole del Pgt). I passi successivi saranno tutti da decidere in base all'esito del colloqui con il sindaco. Ma se i toni restano pacati e il modo di muoversi è corretto e rispettoso, una cosa è certa: qui sono pronti a dare battaglia fino alla fine.
Tra loro Emanuele Cortese, uno che l'antenna se l'è ritrovata di fronte a casa al rientro delle vacanze, su quella che è un'area di proprietà comunale, e che si è fatto carico di verificare tutti gli aspetti tecnici, normativi, ambientali. Presenza fondamentale, perché invece di aizzare la gente, come sarebbe stato molto più semplice, ha affrontato il discorso con molta competenza e serietà. E con tanto buonsenso, riconoscendo che non si tratta di chiedere lo spostamento solo per trasferire il problema davanti all'abitazione di altri.
"A Meda - ha spiegato Cortese - sono installate 21 antenne. Questa è del gestore H3G ed è per una rete 4G, la banda più ampia a livello di rete dati e cellulari. Ha tra le più alte emissioni di frequenze, ma con un livello che varia in base alle ore della giornata e in funzione dell'utilizzo da parte degli utenti. Si tratta di un'antenna con sei stazioni e copre un'area molto ampia".
Nell'incontro è stato spiegato che questa entra in funzione in seguito alla dismissione dell'impianto di via Colombara, "ma parla di sostituzione - afferma Cortese - è errato perché questo è un impianto diverso".
Le preoccupazioni, ovviamente, riguardano vari aspetti: dai problemi connessi alla salute pubblica, alla svalutazone degli immobili che si trovano nelle immediate vicinanze.
Il comitato, tuttavia, non ha intenzione di procedere a testa bassa. Il prossimo passo sarà un confronto con l'amministrazione comunale anche per verificare il pieno rispetto della normativa (a livello di distanze o di coerenza con il Piano delle Regole del Pgt). I passi successivi saranno tutti da decidere in base all'esito del colloqui con il sindaco. Ma se i toni restano pacati e il modo di muoversi è corretto e rispettoso, una cosa è certa: qui sono pronti a dare battaglia fino alla fine.