Tre colpi di pistola dal presunto amante della sua donna
PADERNO DUGNANO - E' stata ritrovata lunedì la pistola, prodotta in Germania negli anni '70 per il tiro al bersaglio, utilizzata nella serata del 7 settembre per sparare a un romeno. I due aggressori erano già stati fermati dai Carabinieri. Al centro della vicenda la frequentazione di una moldava.
Colpito prima con una catena, poi con tre colpi di pistola. Si è chiusa così la discussione tra un romeno di 48 anni e un lituano di 26 anni, presunto amante della sua donna moldava. Il lituano, che ha agito insieme a un complice moldavo minorenne era già in stato di fermo, nella giornata di lunedì è stata trovata anche la pistola utilizzata: è una vecchia calibro 22, prodotta in Germania negli anni '70 per il tiro al bersaglio.
La vicenda risale alla tarda serata di lunedì 7 quando il romeno e il lituano si erano ritrovati in piazza don Giovanni Redaelli a Palazzolo per un chiarimento. La questione da chiarire era la frequentazione della moldava di 32 anni, fidanzata del romeno ma alla quale era interessato anche il lituano.
Quest'ultima ha trovato un sistema molto rapido, anche se violento, per risolvere il problema. Ha chiesto all'altro una sigaretta e quando questi si è girato lo ha colpito con una catena. Poi, secondo gli inquirenti, mentre il moldavo minorenne lo teneva fermo, ha sparato un colpo di pistola ma mancando il bersaglio nonostante la breve distanza. Il secondo lo ha preso di striscio alla coscia, il terzo la ha colpito alla schiena, comunque da distanza ravvicinata, perforandogli il polmone sinistro e fermandosi nel rene sinistro.
Il romeno era stato subito soccorso mentre gli aggressori se l'erano data a gambe. Era stato lui, però, a indicare la loro identità ai Carabinieri che, il 9 settembre, li avevano rintracciati grazie alla localizzazione del cellulare in un appartamento in città e, con il fermo di indiziato di delitto, li avevano messi a disposizione dell'autorità giudiziaria con l'accusa di tentato omicidio.
La posizione della donna moldava, invece, è ancora da definire. Resta da capire se è estranea alla vicenda o se, come qualcuno sospetta, possa aver chiesto al lituano di eliminare il romeno che non voleva accettare la fine della relazione.
La vicenda risale alla tarda serata di lunedì 7 quando il romeno e il lituano si erano ritrovati in piazza don Giovanni Redaelli a Palazzolo per un chiarimento. La questione da chiarire era la frequentazione della moldava di 32 anni, fidanzata del romeno ma alla quale era interessato anche il lituano.
Quest'ultima ha trovato un sistema molto rapido, anche se violento, per risolvere il problema. Ha chiesto all'altro una sigaretta e quando questi si è girato lo ha colpito con una catena. Poi, secondo gli inquirenti, mentre il moldavo minorenne lo teneva fermo, ha sparato un colpo di pistola ma mancando il bersaglio nonostante la breve distanza. Il secondo lo ha preso di striscio alla coscia, il terzo la ha colpito alla schiena, comunque da distanza ravvicinata, perforandogli il polmone sinistro e fermandosi nel rene sinistro.
Il romeno era stato subito soccorso mentre gli aggressori se l'erano data a gambe. Era stato lui, però, a indicare la loro identità ai Carabinieri che, il 9 settembre, li avevano rintracciati grazie alla localizzazione del cellulare in un appartamento in città e, con il fermo di indiziato di delitto, li avevano messi a disposizione dell'autorità giudiziaria con l'accusa di tentato omicidio.
La posizione della donna moldava, invece, è ancora da definire. Resta da capire se è estranea alla vicenda o se, come qualcuno sospetta, possa aver chiesto al lituano di eliminare il romeno che non voleva accettare la fine della relazione.