Al Bosco delle Querce cresce un fungo mai avvistato nel mondo
SEVESO - Si chiama Simcybe Rhabarbarina e il Bosco delle Querce ne è pieno: si tratta di un fungo (quasi invisibile, visto che è largo al massimo un centimetro e mezzo) che cresce sui rami morti del tiglio e che nel mondo, prima d'ora, nessuno aveva mai avvistato
E' stato ribattezzato Simcybe Rhabarbarina ed è di dimensioni davvero minuscole: un gambo che può crescere fino al millimetro e un capello con uno sviluppo fino a 15 millimetri. La particolarità di questo fungo? La sua unicità. Per la prima volta è stato avvistato al Bosco delle Querce di Seveso e, dopo numerosi confronti con la comunità scientifica internazionale, si è avuta al conferma che si tratta di una specie sconosciuta.
"Credo di averlo visto diverse volte - afferma Angelo Bincoletto, esperto di fama nazionale e socio del Gruppo Micologico Bresadola sezione "Mario Galli" di Barlassina, ma a prima vista mi è sempre parso un Crepidotus. Dobbiamo a Luigi Poli di Desio, oltre che a un francese e a uno spagnolo, il merito di averlo analizzato al microscopio per scoprire, attraverso il Dna, che si tratta di un fungo sconosciuto in tutto il mondo. Cresce sui rametti morti del tiglio, nel Bosco delle Querce si trova un po' ovunque. Vive dalla primavera fino all'autunno".
Il ritrovamento risale al 17 maggio dello scorso anno. Da allora è stato raccolto e analizzato in diverse occasioni. "Oggi con Internet è tutto più facile - spiega Bincoletto - ma non è stato sufficiente poiché non era stato trovato un fungo analogo. Ricostruito il Dna è stato necessario rivolgersi agli erbari di tutto il mondo. Infine, come in questo caso, se si tratta di una specie nuova va poi depositata e descritta per aggiornare la banca dati mondiale".
Bincoletto è meravigliato dalla scoperta, ma avverte che il Bosco delle Querce ci riserva molte sorprese: "E' un'area che si sta sviluppando e modificando e, ogni volta, ci regala momenti di stupore. Qui, per esempio, abbiamo come fungo anche la Xylaria Oxiacanthae, che non è mai stata avvistata in Italia. Abbiamo funghi, e siamo in una zona di pianura, che crescono di solito in zone alpine a 1.800 metri di altitudine. Abbiamo perfino scoperto che nel Bosco delle Querce ci sono due orchidee che sono segnate nella lista rossa internazionale in quanto stanno scomparendo. Eppure qui le abbiamo. E, senza entrare in campi in cui non sono esperto, non mi sembra neanche così normale pensare che in un bosco brianzolo esista una colonia di pappagalli".
Curiosità segnalate in modo quanto mai opportuno, visto che un semplice fungo diverso da tutti gli altri in questa zona avrebbe potuto fare pensare a qualche intervento da parte della diossina.
"Niente di più sbagliato - afferma il sindaco Paolo Butti - sarebbe davvero un modo banale e fuorviante di leggere la realtà. Mai come in questi anni stiamo scoprendo che il Bosco delle Querce è un patrimonio davvero importante dal punto di vista naturalistico. Bosco nato in modo inconsueto, si è sviluppato negli anni facendoci capire che la natura è imprevedibile. Mi auguro che il fungo, così come gli altri esempi citati, possano aiutare tutti i cittadini a capire l'importanza del Bosco delle Querce e della natura nella nostra vita".
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