Briantea84: ai Giochi olimpici di Rio per la prima volta è presente nel nuoto
SEVESO - Non più solo basket in carrozzina, bensì una vera e propria polisportiva dove al centro di tutto viene messo l'uomo e dove, con impegno, sacrifici e passione si riescono a ottenere soddisfazioni. L'ultima, per la Briantea84, è la convocazione di Marco Dolfin alle Paralimpiadi di Rio
Alla fine il sogno è diventato realtà: Marco Dolfin fa parte della Nazionale Italiana che prenderà parte ai Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro. A ufficializzare la notizia, nel tardo pomeriggio di sabato, è stato proprio il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli che, presente agli Assoluti Estivi di Bergamo, ha letto la lista compilata non senza fatica dal commissario tecnico Riccardo Vernole. Diciotto nomi, a cui si aggiungeranno gli ultimi due pass al termine della tre giorni orobica. Oltre ai campioni già noti, tra cui Federico Morlacchi e Arjola Trimi, entra quindi di diritto anche “il dottore” – come ormai lo chiamano nel Team Italia -: chirurgo ortopedico torinese, classe 1982, Dolfin ha dimostrato che con tenacia e determinazione ogni risultato è possibile. Dopo il bronzo vinto due mesi fa agli Europei di Funchal in Portogallo nei 100 rana, il portacolori della BLM aveva già messo una bella ipoteca su questo tanto desiderato biglietto per il Brasile. Ora è arrivata la convocazione ufficiale.
Per la Briantea84, che nel 2012 ha accolto Dolfin nella sua squadra agonistica affidandolo alla guida tecnica di Alessandro Pezzani, si tratta del primo storico nuotatore consegnato ai Giochi Paralimpici, il massimo evento internazionale in programma dal 7 al 18 settembre. Una sfida non facile, compiuta in meno di quattro anni di allenamento e con grande focalizzazione sugli obiettivi, senza mai mollare. La sua specialità, i 100 rana, hanno portato Dolfin nell’Olimpo del nuoto mondiale: suo il record italiano per la classe SB5 con 1’38’’42, un tempo che vale la terza piazza europea e che, nel ranking mondiale, vale la quinta posizione. Ma a Rio il ranista di adozione canturina gareggerà anche nei 50 stile libero, 200 misti e 400 stile libero, specialità nelle quali ha ottenuto il minimum qualification standard.
Marco Dolfin: “Questa è la realizzazione di un sogno, un bel pensiero che mi ha accompagnato per diversi mesi e che piano piano sentivo diventare più concreto. Nei prossimi due mesi dovrò lavorare tanto, prenderò una pausa dall’ospedale e mi dedicherò a tempo pieno al nuoto: con Alessandro Pezzani proveremo a tirare fuori il massimo, a spremermi fino in fondo. Dedico questo risultato a tutti quelli che mi hanno accompagnato, che ci hanno creduto, anche se non erano tantissimi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”.
“Una grandissima soddisfazione per tutta la squadra, per chi ci ha creduto e chi si è impegnato – ha commentato un euforico Alfredo Marson -. Marco ha dato tanto, direi tutto. Tante difficoltà, un lavoro importante, la distanza da Cantù ma l'impegno e la determinazione hanno vinto su tutto. Questa è la dimostrazione che Briantea84 non è solo basket. Questa convocazione era nell'aria, oggi è arrivata la conferma. Poter vedere a Rio un tuo un atleta, un ragazzo che porterà i colori dell’Italia, ma che ha lavorato e cresciuto con noi, dà tantissima emozione. Un'emozione vera, bella. La sua storia poi dà ancora più valore a questo risultato: Marco è un esempio di serietà e di impegno. Ha un lavoro di responsabilità, una bella famiglia. Sicuramente gli ingredienti di questo successo sono i tanti sacrifici e una smisurata passione. Al di là di come andrà a Rio questo rimane un grande giorno”.
Alessandro Pezzani, tecnico di Marco Dolfin, secondo nel comasco a mandare un nuotatore ai Giochi, dopo Paolo Targa che ha allenato l’olimpionico Lorenzo Vismara: “Provo una gioia infinita e un senso di responsabilità che aumenta al passare dei giorni, non vogliamo andare a Rio come comparse ma per fare dei risultati importanti che possano essere anche solo i migliori personali. Perché una Paralimpiade va vissuta al meglio, è una esperienza che immagino sia indimenticabile. Sono molto contento per Marco, il percorso è stato lungo circa 4 anni, con elevate richieste tecniche e con impegno costante. Ne è valsa la pena. Quando l’ho visto per la prima volta a Napoli per gli Italiani invernali nel 2012, in acqua mi aveva subito conquistato. Non capivo come uno con quella tecnica potesse essere presente da solo, senza una società alle spalle. Da quel momento ho pensato di proporgli di entrare nella Briantea84, si è creato un buon feeling da subito. Ci siamo trovati bene e abbiamo costruito questo percorso. Nella vita anche le coincidenze hanno un peso: Marco è andato a Funchal quasi per caso, perché a gennaio aveva conquistato una slot per l’Italia a Rio. E come premio è stato convocato agli Europei e lì si è decisa la sua ammissione nel Team Italia diretto a Rio. Una sequenza di eventi che, a ripensarci, mi mette i brividi e mi emoziona molto”.