Briantea84: con Dolfin arriva il bronzo agli europei di nuoto
SEVESO - In casa Briantea84 si aspettava con ansia la gara di oggi, i 100 metri rana, che sono un po' la sua specialità: Marco Dolfin non ha tradito le aspettative e, dopo avere sbriciolato il record italiano, ha conquistato uno storico bronzo.
Ora c’è anche un metallo europeo al collo di Marco Dolfin: uno splendido, meritato e così fortemente voluto disco di bronzo. La gara era la sua, quei 100 rana che alle 19.17 italiane di mercoledì gli hanno regalato una soddisfazione di proporzioni continentali. Col tempo di 1’38’’61 l’azzurro della BLM Briantea84 ha messo il suo nome su uno storico risultato al Campionato Europeo IPC Swimming di Funchal. La medaglia numero 18 per la nazionale italiana, in Portogallo fino a sabato 7 e dunque con un medagliere che potrà ancora appesantirsi.
I segni che qualcosa di grande poteva succedere erano arrivati già in mattinata, quando Dolfin ha fatto a pezzi il record italiano, fermando il cronometro oltre 2 secondi prima del suo migliore tempo, quell’1’40’’89 che gli era valso l’oro ai Campionati italiani di Reggio Emilia, il 27 febbraio scorso, e che aveva consentito all’Italia di ottenere una delle 20 slot non nominative per i Giochi Paralimpici di Rio. Con un maestoso 1’38’’42, Dolfin ha fissato il nuovo record italiano e conquistato col terzo tempo la finale europea: a questo punto, l’unica cosa da fare era continuare a tenere alle spalle il tedesco Niels Grunenberg, il rivale diretto. Dopo il primo passaggio testa a testa, Dolfin negli ultimi 25 metri ha allungato la bracciata spingendo fino alla piastra per difendere il podio: 1’38’’61. Medaglia di bronzo. Un pugno che si solleva dall’acqua, un sorriso verso gli spalti.
“Oggi è stata una giornata perfetta – ha commentato a caldo Dolfin -, abbiamo lavorato tanto con Alessandro (Pezzani, ndr) per provare a fare quello che poi oggi in definitiva è riuscito alla perfezione. Sono molto contento del tempo ottenuto in batteria, nel pomeriggio ero un po’ più stanco ma sono davvero soddisfatto di come sia andata la gara. Puntavo al terzo tempo già da un po’, il fatto di esserci riuscito subito mi ha fatto stare più tranquillo. Per fortuna non ho sentito tanto il peso del podio o della minaccia di perderlo, ma è stato ottimo il fatto di saper duplicare più o meno lo stesso crono due volte nella stessa giornata e portare a casa una medaglia così tanto desiderata”.
Ortopedico torinese, Dolfin da tre anni fa parte della squadra di nuoto agonistica della Briantea84, da sempre allenato dal tecnico Alessandro Pezzani. Diviso tra il Piemonte e la Lombardia, tra una vita da chirurgo ortopedico e la sua famiglia (la moglie Samanta, in Portogallo per tifare il campione di casa, e due gemelli di un anno e mezzo): tanti sacrifici per costruire un sogno che punta dritto fino a Rio. Le convocazioni non sono ancora state fatte, a chiusura dell’Europeo il commissario tecnico Riccardo Vernole compilerà la lista dei 20 che andranno in Brasile.
"Siamo felicissimi e anche per me è una gioia immensa – ha commentato Alessandro Pezzani, volato a Madeira per assistere alla gara che è valsa il podio -. Grande prestazione già in batteria con record italiano frantumato e con il tempo che cercavamo. Grandissima finale: Marco ha forzato un po’ il passaggio, ma ha chiuso comunque la gara in modo eccellente, facendo pochi centesimi in più rispetto al tempo nuotato in batteria e difendendo coi denti la terza posizione. Vista la prestazione della mattina, in finale il pensiero era rivolto soprattutto alla medaglia per ripagare i sacrifici fatti insieme alla sua famiglia e per arricchire il medagliere della Nazionale italiana".
I segni che qualcosa di grande poteva succedere erano arrivati già in mattinata, quando Dolfin ha fatto a pezzi il record italiano, fermando il cronometro oltre 2 secondi prima del suo migliore tempo, quell’1’40’’89 che gli era valso l’oro ai Campionati italiani di Reggio Emilia, il 27 febbraio scorso, e che aveva consentito all’Italia di ottenere una delle 20 slot non nominative per i Giochi Paralimpici di Rio. Con un maestoso 1’38’’42, Dolfin ha fissato il nuovo record italiano e conquistato col terzo tempo la finale europea: a questo punto, l’unica cosa da fare era continuare a tenere alle spalle il tedesco Niels Grunenberg, il rivale diretto. Dopo il primo passaggio testa a testa, Dolfin negli ultimi 25 metri ha allungato la bracciata spingendo fino alla piastra per difendere il podio: 1’38’’61. Medaglia di bronzo. Un pugno che si solleva dall’acqua, un sorriso verso gli spalti.
“Oggi è stata una giornata perfetta – ha commentato a caldo Dolfin -, abbiamo lavorato tanto con Alessandro (Pezzani, ndr) per provare a fare quello che poi oggi in definitiva è riuscito alla perfezione. Sono molto contento del tempo ottenuto in batteria, nel pomeriggio ero un po’ più stanco ma sono davvero soddisfatto di come sia andata la gara. Puntavo al terzo tempo già da un po’, il fatto di esserci riuscito subito mi ha fatto stare più tranquillo. Per fortuna non ho sentito tanto il peso del podio o della minaccia di perderlo, ma è stato ottimo il fatto di saper duplicare più o meno lo stesso crono due volte nella stessa giornata e portare a casa una medaglia così tanto desiderata”.
Ortopedico torinese, Dolfin da tre anni fa parte della squadra di nuoto agonistica della Briantea84, da sempre allenato dal tecnico Alessandro Pezzani. Diviso tra il Piemonte e la Lombardia, tra una vita da chirurgo ortopedico e la sua famiglia (la moglie Samanta, in Portogallo per tifare il campione di casa, e due gemelli di un anno e mezzo): tanti sacrifici per costruire un sogno che punta dritto fino a Rio. Le convocazioni non sono ancora state fatte, a chiusura dell’Europeo il commissario tecnico Riccardo Vernole compilerà la lista dei 20 che andranno in Brasile.
"Siamo felicissimi e anche per me è una gioia immensa – ha commentato Alessandro Pezzani, volato a Madeira per assistere alla gara che è valsa il podio -. Grande prestazione già in batteria con record italiano frantumato e con il tempo che cercavamo. Grandissima finale: Marco ha forzato un po’ il passaggio, ma ha chiuso comunque la gara in modo eccellente, facendo pochi centesimi in più rispetto al tempo nuotato in batteria e difendendo coi denti la terza posizione. Vista la prestazione della mattina, in finale il pensiero era rivolto soprattutto alla medaglia per ripagare i sacrifici fatti insieme alla sua famiglia e per arricchire il medagliere della Nazionale italiana".