Briantea84, dalle Marche col sorriso: altra lezione a Santo Stefano

SEVESO - Non sono più i 40 punti di differenza registrati all'andata, ma il divario ancora c'è: la Briantea84, nella trasferta di Santo Stefano, dimostra ancora tutta la sua forza portando a casa il risultato con grande merito

Santo Stefano non è quella vista all'inizio della stagione, ma ancora non basta: la Briantea84, dopo il turno di riposo, torna vittoriosa dalla trasferta marchigiana con un netto 66-48 che conferma il divario che li separa dai rivali.

Cresciuti, dicevamo: il talento italiano di Giaretti, Ghione & C., mischiato alla foga offensiva del belga Dimitri Tanghe, riesce a convincere sempre di più. Ancora ininfluente (o neutralizzato) il francese Sofyane Mehiaoui. La UnipolSai è arrivata nelle Marche già in forma europea: i quintetti nuovi che guardano già ai preliminari di Eurolega (2-5 febbraio a Gran Canaria) hanno ancora dei meccanismi da perfezionare.

“Una partita diversa rispetto all’andata – ha ammesso Bergna -, abbiamo trovato una squadra che sta crescendo. Dall’inizio del campionato si è assottigliata la differenza. Si sono qualificati per una Final four di Coppa Italia. Arriviamo da una sosta lunga, con ritiri di nazionale e infortuni vari. Questa gara ci è servita per testare nuovi quintetti per l’Europa, quindi le soluzioni non sono state quelle viste finora. Siamo stati artefici di una grande difesa, ancora qualche errore al tiro di troppo. Tutti sono stati protagonisti di una buona partita. Ora ci aspetta un ritorno a casa, finalmente, dopo oltre un mese di assenza: sarà la sfida con Roma a farci ritrovare il nostro pubblico, una partita che come sappiamo ha molta storia alle spalle. Ma anche ci deve far stare attenti perché Giulianova proprio in questo turno ha faticato non poco per aggiudicarsi la trasferta nella capitale. Non commettiamo passi falsi, non è il momento”.

Primo quarto, la UnipolSai parte per la prima volta con un quintetto diverso dal solito: fuori Morato, la scena è della coppia Santorelli-Raourahi. Mentre a Berdun e Sagar sono affidate le marcature. Santo Stefano, che parte subito in rincorsa, mette i centimetri di Ghione a prendere rimbalzi mentre Dimitri Tanghe fa il suo, ovvero la mette dentro (8 dei 12 punti nei primi 10’), tenendo i marchigiani in partita (8-9 e poi ancora 10-11 a 2’39’’ dalla sirena). Bell si prende cura del suo alter ego francese Mehiaoui (solo 2 punti), ingaggiando la solita spettacolare gara di acrobazie. Il fallo di Ghione su Berdun dall’arco a 2 secondi dalla fine, manda l’argentino in lunetta e dice male a Santo Stefano perché il 3/3 spinge la UnipolSai al 18-12 su cui termina il primo periodo.

Secondo periodo, totale rimescolamento delle carte da entrambe le parti: Roberto Ceriscioli rinnova tutto il quintetto, lascia spazio ai giovani azzurri Bedzeti e Giaretti con l’inglese Judit Hamer, mentre coach Bergna gioca la carta catalana Ruiz insieme a Carossino e Schiera. In 2’ la UnipolSai fa il salto: break di 8-0 (12-26) con i suoi tre lunghi. Giaretti scalda la mano (20-28), ma non basta per ricucire le distanze. Con il canestro sullo scadere del genovese in maglia biancoblù, la prima metà del match si chiude sul punteggio di 20-32 per i canturini.

Alla ripresa Santo Stefano si affida nuovamente alla coppia Tanghe-Mehiaoui, mentre Papi rileva il posto di Bell tra le fila della UnipolSai. I primi 3’ scorrono a tabellone pressoché inviolato, poi ci pensa Ruiz a togliere la ruggine e si sbizzarrisce facendo da solo il 22-41, con il tiro libero di Berdun si arriva al +20 che sarà massimo vantaggio fino a questo momento. Santo Stefano cova sotto le ceneri e dà il tutto per tutto negli ultimi 2’ con Giaretti nel ruolo di cannoniere: 6 punti nel break di 7-2 che spinge i marchigiani a limitare i danni (35-47 alla terza sirena).

Per la UnipolSai si tratta di amministrare, senza perdere pezzi e andare in affanno. I margini non sono più quelli della gara di andata (+40 sul parquet di Seveso), ma la sostanza cambia poco. Antipasto della prossima sfida di semifinale di Coppa Italia (3-4 marzo a Pescara), quella con Santo Stefano è comunque una partita che non può essere sottovalutata. Di fisicità ce n’è in abbondanza. I canturini volano via, la tripla di Ruiz a 2’ scarsi di gioco sentenzia il game over anticipato (42-65). La britannica Hamer mette la parola fine sul punteggio di 48-66.


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