Referendum, Comitato del No: "I sostenitori del sì rifiutano il confronto pubblico"
SEVESO - Giovedì sera alle 21, nell'aula magna delle scuole medie di via De Gasperi, si svolgerà un incontro sul referendum costituzionale. Proposto dal "Comitato del No": gli organizzatori rivelano che il comitato "Basta un Sì" ha preferito sottrarsi al confronto
"La nostra volontà era quella di organizzare un confronto tra le diverse posizioni. Purtroppo il comitato "Basta un Sì" di Seveso si è sottratto al confronto adducendo come scusa la mancanza di relatori". Lo sostengono i responsabili del "Comitato per il No" che, comunque, si presenteranno davanti ai cittadini per spiegare le loro motivazioni.
L'incontro è previsto per giovedì 1 dicembre, alle 21, nell'aula magna delle scuole medie di via De Gasperi. Interverrà l'editorialista e giornalista di "Altraeconomia" Duccio Facchini.
"Il nostro obiettivo - spiegano i responsabili - è quello di informare la cittadinanza sui contenuti della riforma voluta dal governo e sul perché sia meglio votare “No” alla consultazione del prossimo 4 dicembre. Purtroppo mancherà il confronto. La mancanza di volontà dei sostenitori del Sì ad un incontro pubblico è un evidente sintomo della difficoltà che hanno nel sostenere la proposta di riforma quando si entra nel merito della stessa".
L'incontro è previsto per giovedì 1 dicembre, alle 21, nell'aula magna delle scuole medie di via De Gasperi. Interverrà l'editorialista e giornalista di "Altraeconomia" Duccio Facchini.
"Il nostro obiettivo - spiegano i responsabili - è quello di informare la cittadinanza sui contenuti della riforma voluta dal governo e sul perché sia meglio votare “No” alla consultazione del prossimo 4 dicembre. Purtroppo mancherà il confronto. La mancanza di volontà dei sostenitori del Sì ad un incontro pubblico è un evidente sintomo della difficoltà che hanno nel sostenere la proposta di riforma quando si entra nel merito della stessa".
Il Comitato del No ribadisce, per punti, il perché della sua scelta contro la riforma:
1. Non supera il bicameralismo;
2. Moltiplica i procedimenti legislativi;
3. Rafforza il potere centrale a danno delle autonomie locali;
4. Non diminuisce i costi della politica;
5. Scippa ai cittadini la possibilità di scegliere i propri eletti;
6. Non amplia la partecipazione diretta dei cittadini;
7. È incomprensibile e scritta male;
8. Rende più instabile l’equilibrio tra i poteri costituzionali.
Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui