Una sala del municipio intitolata a Francesco Rocca, il sindaco della diossina
SEVESO - La proposta, che troverà il più ampio consenso, è arrivata da Giorgio Garofalo, presidente del Consiglio comunale: l'intitolazione di una sala del municipio a Francesco Rocca, sindaco della città dal 1970 al 1980, nei difficili anni della diossina.
Una sala del municipio sarà intitolata a Francesco Rocca, il sindaco che ha guidato la città di Seveso nei drammatici anni della diossina. La proposta è stata avanzata ufficialmente da Giorgio Garofalo, presidente del Consiglio comunale, ed è stata accolta con molto favore dal primo cittadino Paolo Butti.
"Ne ho parlato lunedì sera in occasione della conferenza dei capigruppo - spiega Garofalo -. Rocca è stato sindaco di Seveso per due mandati, dal 1970 al 1980, e ha saputo affrontare in modo encomiabile il tragico evento del 10 luglio 1976, quando una nube tossica di diossina fuoriuscì dall'Icmesa e si propagò verso nord colpendo la città di Seveso e i Comuni limitrofi. Credo che l'intitolazione di una sala a quarant'anni di distanza sia il giusto riconoscimento a una persona che si è spesa molto per la città".
Garofalo ha anche già invididuato la sala: "Spero che possa essere quella attualmente utilizzata per i matrimoni civili (sotto la torretta), ossia il cuore della struttura architettonica del Municipio così come la vicenda diossina rappresenta il cuore della storia contemporanea della città".
Non ci saranno problemi. Il sindaco Paolo Butti, senza esitazione, ha espresso la sua adesione alla proposta. Nei prossimi giorni, pertanto, verrà portata in Giunta la delibera. Poi, così com'è giusto che sia, l'intitolazione con la cerimonia ufficiale.
"Ne ho parlato lunedì sera in occasione della conferenza dei capigruppo - spiega Garofalo -. Rocca è stato sindaco di Seveso per due mandati, dal 1970 al 1980, e ha saputo affrontare in modo encomiabile il tragico evento del 10 luglio 1976, quando una nube tossica di diossina fuoriuscì dall'Icmesa e si propagò verso nord colpendo la città di Seveso e i Comuni limitrofi. Credo che l'intitolazione di una sala a quarant'anni di distanza sia il giusto riconoscimento a una persona che si è spesa molto per la città".
Garofalo ha anche già invididuato la sala: "Spero che possa essere quella attualmente utilizzata per i matrimoni civili (sotto la torretta), ossia il cuore della struttura architettonica del Municipio così come la vicenda diossina rappresenta il cuore della storia contemporanea della città".
Non ci saranno problemi. Il sindaco Paolo Butti, senza esitazione, ha espresso la sua adesione alla proposta. Nei prossimi giorni, pertanto, verrà portata in Giunta la delibera. Poi, così com'è giusto che sia, l'intitolazione con la cerimonia ufficiale.