Villa Bagatti a prezzi gonfiati: chiesto il rinvio a giudizio per sei
VAREDO - La vicenda giudiziaria relativa a Villa Bagatti Valsecchi si avvia verso la svolta: la Procura della Repubblica, a conclusione delle indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio per due società e quattro persone. L'udienza preliminare è fissata per l'8 marzo
Sulla loro parola, secondo la Procura della Repubblica, Villa Bagatti Valsecchi di Varedo fu venduta al doppio del suo valore. Ora per sei è stato chiesto il rinvio a giudizio. Due società e quattro persone. Tra gli indagati ci sono Emanuele Padoan, ex consigliere comunale di centrosinistra, la società "Loco Varadeo" (proprietaria della villa), la società "Arbo" (che controlla la precedente), e i loro amministratori, Giacomo Fantoni e Federico Borsani, con il tecnico del Comune, Dario Morlini. L’udienza preliminare, fissata per l’8 marzo, stabilirà se si andrà a processo.
La notizia è arrivata come una bomba a Varedo. Dove tutti i protagonisti finiti a giudizio sono conosciutissimi e (finora) stimatissimi. L’amministrazione comunale, guidata da Filippo Vergani, non nasconde il suo orgoglio: "La scelta che avevamo fatto – ci tiene a sottolineare l’assessore Matteo Figini – si è rivelata giusta. Nella sua richiesta di rinvio a giudizio la Procura parla di diritti edificatori a destinazione residenziale attribuiti in violazione di legge e in contrasto con le previsioni urbanistiche".
"La Procura – aggiunge il sindaco Filippo Vergani – ci ha dato ragione sia sull’acquisto della villa ad un prezzo illegittimo, sia sui diritti edificatori. Ora ci costituiremo parte civile per ottenere il risarcimento dei danni".
Era stato il sindaco di centrodestra, Diego Marzorati, il primo ad avere forti perplessità sull’operazione firmata dalla giunta di centrosinistra di Sergio Daniel (estraneo ai fatti). Intanto, proprio nei giorni scorsi, è stato siglato l’accordo tra l’amministrazione comunale e la Fondazione La Versiera 1718, attuale proprietaria della storica dimora. La Fondazione donerà l’immobile al Comune che si farà totalmente carico del debito di sei milioni di euro ancora pendente tra la vecchia proprietà e La Versiera 1718.
"La Procura – aggiunge il sindaco Filippo Vergani – ci ha dato ragione sia sull’acquisto della villa ad un prezzo illegittimo, sia sui diritti edificatori. Ora ci costituiremo parte civile per ottenere il risarcimento dei danni".
Era stato il sindaco di centrodestra, Diego Marzorati, il primo ad avere forti perplessità sull’operazione firmata dalla giunta di centrosinistra di Sergio Daniel (estraneo ai fatti). Intanto, proprio nei giorni scorsi, è stato siglato l’accordo tra l’amministrazione comunale e la Fondazione La Versiera 1718, attuale proprietaria della storica dimora. La Fondazione donerà l’immobile al Comune che si farà totalmente carico del debito di sei milioni di euro ancora pendente tra la vecchia proprietà e La Versiera 1718.
Uno dei ruoli chiave, secondo la Procura, è stato quello di Emanuele Padoan. Consigliere comunale, era responsabile della commissione risorse territoriali a Varedo. L’architetto, in base alla ricostruzione degli inquirenti, ricevette da "Loco Varadeo", proprietaria della villa, e da "Arbo", società che controllava "Loco Varadeo" (le due società erano amministrate da Giacomo Fantoni e Federico Borsani), l’incarico di vendere la villa, in collaborazione con Dario Morlini, l’architetto scelto dal Comune per effettuare una stima sull’edificio. Secondo la Procura i due "si accordarono per il versamento a Padoan di 300 mila euro e a Morlini di 13mila euro, per favorire l’acquisizione a condizioni di favore per la società cedente". E così, Villa Bagatti Valsecchi fu venduta da Loco Varadeo alla ‘Fondazione La Versiera’ (appartenente al Comune di Varedo) per sei milioni di euro: il doppio di quanto valeva. Così la Guardia di Finanza di Seveso ha eseguito il sequestro preventivo di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore di oltre tre milioni di euro: una somma di denaro equivalente ai profitti illeciti conseguiti nell’operazione. Su una parte dei terreni di Villa Bagatti Valsecchi (1200 metri quadrati) la giunta di centrosinistra diede possibilità di edificare. Un anno dopo la giunta Marzorati revocò i permessi.
Villa Bagatti Valsecchi è un gioiello della storia e dell’arte. Fu costruita dagli architetti milanesi Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi nel 1878, che rielaborarono una cascina del 1721. La villa è immersa in un parco di 65mila metri quadrati. Al corpo centrale, i due architetti aggiunsero due ali laterali e una loggia. C’è anche una dependance, collegata a un lungo camminamento coperto. Nel parco ci sono anche alcuni resti del lazzaretto manzoniano, portati a pezzi e rimontato a Varedo dai Bagatti Valsecchi. La dimora è preceduta da un viale lungo un chilometro, che si spinge, immerso nella natura, fino a Palazzolo Milanese. Riqualificato dalla giunta di Antonella Galimberti (centrodestra), e dall’allora assessore ai Lavori Pubblici Diego Marzorati, è oggi uno dei fiori all’occhiello ambientali di Varedo.
Marco Mologni
Marco Mologni
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