Villa Bagatti Valsecchi, Marzorati: "Comune da tutelare, stiamo valutando come agire"
VAREDO - Incredulità e fermezza. Non ci sono termini migliori per definire l'atteggiamento del sindaco Diego Marzorati riguardo alla vicenda della presunta corruzione per la vendita di Villa Bagatti Valsecchi al Comune a un prezzo definito "esorbitante" dagli inquirenti.
"Sono molto amareggiato dalle notizie che ho appreso dalla stampa e, allo stesso tempo, anche molto sorpreso. Mai mi sarei aspettato che si potesse parlare di Villa Bagatti Valsecchi e, più in generale di Varedo, per una storia di presunta corruzione". E' davvero incredulo il sindaco Diego Marzorati di fronte alla notizia che, nella giornata di ieri, ha scosso tutta la città.
Tutti allibiti di fronte alla possibilità che qualche consigliere comunale possa avere intascato una mazzetta da 300 mila euro, come ipotizzato dalla Procura, per far sì che il valore della villa potesse essere sovrastimato nell'operazione di vendita al Comune. Un valore che gli stessi inquirenti definiscono "esorbitante", ovvero pari a più del doppio del valore reale del complesso di villa Bagatti Valsecchi.
"Lo stupore è notevole - commenta il sindaco - anche se è pur vero che sono stato io con la mia amministrazione a dare il via all'attività di verifica sull'operazione. Abbiamo sempre avuto il sospetto che qualcosa non fosse stato fatto correttamente. Avevamo dubbi e lo avevamo già fatto rilevare durante la precedente amministrazione quando siedevamo tra i banchi dell'opposizione".
Marzorati non contesta la scelta di acquistare la villa, ma il metodo. "Un voto del Consiglio comunale per un prezzo che abbiamo ritenuto fin da subito eccessivo. Per lo più per un complesso 'monco', visto che parte dell'area era poi rimasta ai proprietari, ai quali era stato riconosciuto un premio volumetrico".
Vinte le elezioni, il sindaco aveva subito affrontato la questione: "Abbiamo sottoposto a vincolo l'area inserendola nel Parco del Grugnotorto, di fatto impedendo la cementificazione".
Ora, alla fine del suo mandato, il sindaco si ritrova di nuovo la questione di villa Bagatti Valsecchi sulla scrivania per motivi che non avrebbe mai immaginato. "Oggi siamo stati investiti dalla notizia, cercheremo di contattare la Procura per sapere qualcosa in più, se è possibile per avere gli atti. La Guardia di Finanza configura un danno per l'ente: stiamo valutando la possibilità di costituirci parte civile nel processo, così come non escludiamo la possibilità di fare intervenire anche la Corte dei Conti per l'ipotesi di danno erariale. Al momento tutte idee da valutare. Di certo c'è solo una cosa: non siamo sciacalli, né impicchiamo la gente per strada. Lasciamo lavorare la magistratura e, nelle forme che ci saranno consentite, massima tutela per il Comune e per i soldi dei cittadini".
Tutti allibiti di fronte alla possibilità che qualche consigliere comunale possa avere intascato una mazzetta da 300 mila euro, come ipotizzato dalla Procura, per far sì che il valore della villa potesse essere sovrastimato nell'operazione di vendita al Comune. Un valore che gli stessi inquirenti definiscono "esorbitante", ovvero pari a più del doppio del valore reale del complesso di villa Bagatti Valsecchi.
"Lo stupore è notevole - commenta il sindaco - anche se è pur vero che sono stato io con la mia amministrazione a dare il via all'attività di verifica sull'operazione. Abbiamo sempre avuto il sospetto che qualcosa non fosse stato fatto correttamente. Avevamo dubbi e lo avevamo già fatto rilevare durante la precedente amministrazione quando siedevamo tra i banchi dell'opposizione".
Marzorati non contesta la scelta di acquistare la villa, ma il metodo. "Un voto del Consiglio comunale per un prezzo che abbiamo ritenuto fin da subito eccessivo. Per lo più per un complesso 'monco', visto che parte dell'area era poi rimasta ai proprietari, ai quali era stato riconosciuto un premio volumetrico".
Vinte le elezioni, il sindaco aveva subito affrontato la questione: "Abbiamo sottoposto a vincolo l'area inserendola nel Parco del Grugnotorto, di fatto impedendo la cementificazione".
Ora, alla fine del suo mandato, il sindaco si ritrova di nuovo la questione di villa Bagatti Valsecchi sulla scrivania per motivi che non avrebbe mai immaginato. "Oggi siamo stati investiti dalla notizia, cercheremo di contattare la Procura per sapere qualcosa in più, se è possibile per avere gli atti. La Guardia di Finanza configura un danno per l'ente: stiamo valutando la possibilità di costituirci parte civile nel processo, così come non escludiamo la possibilità di fare intervenire anche la Corte dei Conti per l'ipotesi di danno erariale. Al momento tutte idee da valutare. Di certo c'è solo una cosa: non siamo sciacalli, né impicchiamo la gente per strada. Lasciamo lavorare la magistratura e, nelle forme che ci saranno consentite, massima tutela per il Comune e per i soldi dei cittadini".