Villa Bagatti Valsecchi: la Finanza sequestra 3,3 milioni per corruzione
VAREDO - Terremoto in città. La Guardia di Finanza oggi ha operato un sequestro preventivo di 3,3 milioni di euro. Sotto la lente di ingrandimento la cessione di Villa Bagatti Valsecchi, con l'ipotesi di reato di corruzione, per un valore che gli inquirenti definiscono doppio rispetto a quello reale.
Un sequestro preventivo di 3,3 milioni di euro, tra disponibilità liquide e beni, per l'ipotesi di reato di corruzione nell'ambito dell'acquisizione di Villa Bagatti Valsecchi a Varedo. E' stato operato stamattina dalla Guardia di Finanza, Tenenza di Seveso, che ha eseguito il decreto firmato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza su richiesta del Sostituto procuratore Franca Macchia.
Secondo gli inquirenti, infatti, sarebbe questo l'importo equivalente ai profitti illeciti conseguiti da vari soggetti coinvolti nell'acquisizione della storica dimora, diventata anche sede di uno dei padiglioni del "Fuori Expo", da parte della precedente amministrazione comunale, quella della Giunta guidata dall'allora sindaco Sergio Daniel.
In particolare secondo l'accusa, ci sarebbe stato un accordo illecito tra la parte privata venditrice (una società con sede a Milano) e un consigliere comunale, architetto di professione, con la sovrastima dell'immobile grazie alla perizia di un professionista compiacente.
Secondo la Procura non si tratta di cifre irrisorie: la sovrastima sarebbe in misura pari a più del doppio del valore dell'immobile. Ruolo centrale nella vicenda sarebbe proprio quello del consigliere comunale, allo stesso tempo sia presidente della Commissione Risorse Territoriale sia consulente della società privata aspirante venditrice di Villa Bagatti Valsecchi.
Le indagini hanno messo in luce come nel 2009 lo stesso consigliere avesse redatto una perizia di stima valutando il complesso di Villa Bagatti in 3 milioni di euro. Ma hanno evidenziato che l'assicurazione del 2007 con una polizza contro l'incendio ed Rc fosse per un valore ancora inferiore.
Nonostante ciò, il bene è stato poi valutato in 6 milioni, valore definito "esorbitante" dagli inquirenti, che hanno sequestrato un "memorandum", attribuibile verosimilmente al venditore privato: documento che oltre a indicare in 3 milioni l'effettivo valore del bene, riporta anche la descrizione dell'intero "progetto" di cessione della villa, che è stato poi effettivamente realizzato.
Secondo la Guardia di Finanza la proprietà avrebbe versato 300 mila euro al consigliere comunale per l'interessamento illecito nella trattativa e nel procedimento amministrativo andato poi a buon fine.
Dagli approfondimenti risulta che un altro architetto, al quale era stata affidata la perizia del complesso immobiliare da parte del Comune di Varedo, non abbia mai avuto in passato specifiche esperienze nella stima di immobili di pregio e che l’amministrazione locale non si è curata di ricercare al proprio interno professionisti dotati di adeguate competenze. Una verifica, questa, sempre necessaria prima di ricorrere ad incarichi di consulenza esterni.
Uno stratagemma che, secondo gli inquirenti, ha consentito di attribuire a Villa Bagatti Valsecchi un valore più che doppio rispetto a quello reale con un danno quantificabile in circa 3 milioni di euro per il Comune. Ulteriormente aggravato dal fatto che nella compravendita risultano essere stati concessi alla società cedente anche dei diritti edificatori - definiti illegittimi dagli inquirenti - su aree del centro storico cittadino.
Dopo il sequestro preventivo ora si attende tutto l'iter della giustizia. Qualora i responsabili dovessero essere condannati, i beni e le liquidità saranno definitivamente confiscati.
Secondo gli inquirenti, infatti, sarebbe questo l'importo equivalente ai profitti illeciti conseguiti da vari soggetti coinvolti nell'acquisizione della storica dimora, diventata anche sede di uno dei padiglioni del "Fuori Expo", da parte della precedente amministrazione comunale, quella della Giunta guidata dall'allora sindaco Sergio Daniel.
In particolare secondo l'accusa, ci sarebbe stato un accordo illecito tra la parte privata venditrice (una società con sede a Milano) e un consigliere comunale, architetto di professione, con la sovrastima dell'immobile grazie alla perizia di un professionista compiacente.
Secondo la Procura non si tratta di cifre irrisorie: la sovrastima sarebbe in misura pari a più del doppio del valore dell'immobile. Ruolo centrale nella vicenda sarebbe proprio quello del consigliere comunale, allo stesso tempo sia presidente della Commissione Risorse Territoriale sia consulente della società privata aspirante venditrice di Villa Bagatti Valsecchi.
Le indagini hanno messo in luce come nel 2009 lo stesso consigliere avesse redatto una perizia di stima valutando il complesso di Villa Bagatti in 3 milioni di euro. Ma hanno evidenziato che l'assicurazione del 2007 con una polizza contro l'incendio ed Rc fosse per un valore ancora inferiore.
Nonostante ciò, il bene è stato poi valutato in 6 milioni, valore definito "esorbitante" dagli inquirenti, che hanno sequestrato un "memorandum", attribuibile verosimilmente al venditore privato: documento che oltre a indicare in 3 milioni l'effettivo valore del bene, riporta anche la descrizione dell'intero "progetto" di cessione della villa, che è stato poi effettivamente realizzato.
Secondo la Guardia di Finanza la proprietà avrebbe versato 300 mila euro al consigliere comunale per l'interessamento illecito nella trattativa e nel procedimento amministrativo andato poi a buon fine.
Dagli approfondimenti risulta che un altro architetto, al quale era stata affidata la perizia del complesso immobiliare da parte del Comune di Varedo, non abbia mai avuto in passato specifiche esperienze nella stima di immobili di pregio e che l’amministrazione locale non si è curata di ricercare al proprio interno professionisti dotati di adeguate competenze. Una verifica, questa, sempre necessaria prima di ricorrere ad incarichi di consulenza esterni.
Uno stratagemma che, secondo gli inquirenti, ha consentito di attribuire a Villa Bagatti Valsecchi un valore più che doppio rispetto a quello reale con un danno quantificabile in circa 3 milioni di euro per il Comune. Ulteriormente aggravato dal fatto che nella compravendita risultano essere stati concessi alla società cedente anche dei diritti edificatori - definiti illegittimi dagli inquirenti - su aree del centro storico cittadino.
Dopo il sequestro preventivo ora si attende tutto l'iter della giustizia. Qualora i responsabili dovessero essere condannati, i beni e le liquidità saranno definitivamente confiscati.