Arrestato per tentato omicidio per un debito di 200 euro
VERANO BRIANZA - E' stato un debito di pochi euro mai saldato la causa della sparatoria del 13 novembre davanti al bar Ratti di via Comasina. I Carabinieri, nella serata di venerdì, hanno arrestato un muratore di 50 anni residente in paese con l'accusa di tentato omicidio.
Per un debito di 200 euro non onorato non ha esitato a imbracciare il fucile e a sparare contro un uomo: nella serata di venerdì un muratore di 50 anni residente in paese è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio.
E' lui l'uomo che, nella tarda serata, aveva premuto il grilletto contro un altro cinquantenne, anch'egli muratore, davanti al bar Ratti di via Comasina. Secondo gli inquirenti alla base di tutto c'è un debito non pagato, anche se non vi sono ancora certezze sull'origine di questi soldi dovuti e mai versati.
La vittima, secondo i Carabinieri, era dapprima stata malmenata. Poi, quando sembrava che la lite fosse finita con l'allontanamento dell'aggressore. In realtà era solo andato alla sua auto per prendere il fucile con cui ha colpito l'altro alla mano e al petto.
Il ferito era poi riuscito a correre nel bar per chiedere aiuto: era stato ricoverato a Niguarda in codice rosso. E' stato dimesso, ma ha perso un dito. L'aggressore, invece, è stato identificato dai Carabinieri attraverso le telecamere di videosorveglianza e le intercettazioni telefoniche. Entrambi si sono rifiutati di collaborare con le forze dell'ordine.
E' lui l'uomo che, nella tarda serata, aveva premuto il grilletto contro un altro cinquantenne, anch'egli muratore, davanti al bar Ratti di via Comasina. Secondo gli inquirenti alla base di tutto c'è un debito non pagato, anche se non vi sono ancora certezze sull'origine di questi soldi dovuti e mai versati.
La vittima, secondo i Carabinieri, era dapprima stata malmenata. Poi, quando sembrava che la lite fosse finita con l'allontanamento dell'aggressore. In realtà era solo andato alla sua auto per prendere il fucile con cui ha colpito l'altro alla mano e al petto.
Il ferito era poi riuscito a correre nel bar per chiedere aiuto: era stato ricoverato a Niguarda in codice rosso. E' stato dimesso, ma ha perso un dito. L'aggressore, invece, è stato identificato dai Carabinieri attraverso le telecamere di videosorveglianza e le intercettazioni telefoniche. Entrambi si sono rifiutati di collaborare con le forze dell'ordine.