Adriano Zecca immortala e mostra l’infanzia sfruttata nei Paesi del Terzo Mondo
VILLASANTA - Domani, venerdì 18 novembre alle 21, nella Sala Congressi di Villa Camperio (via Confalonieri 55), un reportage del documentarista monzese Adriano Zecca in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia
Con la sua macchina da presa Adriano Zecca ha immortalato quello che gli occhi del mondo hanno paura di guardare: la povertà, la schiavitù, la malattia, lo sfruttamento e il lavoro minorile.
E in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ci mostra quelle immagini ricordandoci che nel mondo ci sono ancora milioni di bambini ai quali è negato il diritto di giocare, studiare, avere un tetto sulla testa e un piatto caldo almeno una volta al giorno.
Una serata per non avere paura di guardare in faccia la realtà e soprattutto per riflettere. L’appuntamento è per venerdì 18 novembre alle 21 nella Sala Congressi di Villa Camperio (via Confalonieri 55) a Villasanta.
Nell’occasione saranno proiettati due video del documentarista monzese Adriano Zecca. Un professionista di fama internazionale che armato della sua telecamera ha fatto il giro del mondo denunciando situazioni di povertà e di disagio, soprattutto nei Paesi dell’America latina.
Per nulla impaurito dalla grandi potenze e in particolare dalle multinazionali ha mostrato a milioni di telespettatori soprusi e diritti calpestati.
Venerdì mostrerà al pubblico brianzolo due interessanti reportage. Il primo intitolato “Avvoltoio Boulevard” mostra la vita dei bambini di Ciudad de Guatemala che ogni giorno scovano tra i rifiuti di una grande discarica portati dalla città alla ricerca di un tozzo di pane o di un paio di scarpe. Quotidianamente avvolti in puzze, insetti e malattie.
Il secondo documentario si intitola invece “Piccole tute blu” e racconta lo sfruttamento minorile che vede dei bambini che lavorano nelle officine del sud dell’India dove viene prodotto vasellame in acciaio.
Una serata da non perdere, per imparare a guardare al di là del nostro mondo. L’ingresso è libero.
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