Aristea, la storia d’amore dell’architetto che di sera si trasforma in star

VILLASANTA - Di giorno è per tutti l'architetto Sonia Multari. Di sera questa donna solare e piena di grinta si trasforma in Aristea e canta in tutto il nord Italia. Un rapporto con la musica, il suo, del tutto particolare. Nato a un matrimonio

Non ci ha svelato se quello fosse il matrimonio del suo migliore amico, ma fatto sta che a quel banchetto di nozze – come in un film - la sua vita è cambiata. Lì ha conosciuto il suo grande amore che ancora oggi l’accompagna, la sostiene, la incoraggia, la fa gioire ed emozionare, salvandola da quei momenti bui che la vita a tutti, prima o poi, riserva.

È l’amore per la musica la protagonista di questa storia che, siamo certi, scalderà il vostro cuore. All’indomani della settimana più canterina d’Italia, con Sanremo ormai alle spalle ci sembra doveroso continuare a parlare di musica.

Allora vi raccontiamo la storia di Sonia Multari, in arte Aristea, 44 anni, monzese di nascita ma oggi villasantese d’adozione che grazie alla musica ha dato una sferzata alla sua vita.

Architetto libero professionista, grande energia, solarità, sorriso stampato sul volto, quella “erre” moscia che conquista e la voglia di vivere intensamente.

Tanto che oggi si esibisce con la “FabryGore & The Steam Band” ottenendo successo di pubblico e di critica.

Sonia da sempre coltiva la passione per la musica fino a quando, oltre vent’anni fa, durante quel famoso matrimonio ha incontrato  il coro “La Miniera” di Sesto San Giovanni del quale, ancora oggi, fa parte.

“È stato amore a prima vista – racconta – Da tempo solleticavo l’idea di entrare in un  coro soprattutto quando ho dovuto interrompere la mia carriera di pallavolista alla Pro Vittoria, che era diventata per me una sorta di famiglia”.

Sonia non ci ha pensato due volte a ha preso subito contatto con il direttore Renzo Bertoglio. Un’estensione vocale da mezzo soprano e soprattutto tanta volontà e voglia di imparare. In attesa dei risultati dei test di ingresso all’università Sonia quell’estate si è buttata nella musica. “In venti giorni avevo già imparato numerosi pezzi – racconta – Il mio primo concerto coincise con la partecipazione ad un concorso nazionale di cori ad Adria dove conquistammo il primo posto. Ero al settimo cielo”.

Non poteva iniziare meglio la sua carriera nel mondo della musica ma nel frattempo c’erano anche gli esami universitari da sostenere e poi, conseguita la laurea, ulteriori specializzazioni in un’epoca in cui l’architettura – ma non solo – passava dal cartaceo al digitale con i primi programmi di autocad.

La passione intanto non si era affievolita e Sonia ha sempre trovato tempo ed energia da dedicare al suo amore. “Non è solo condivisione di una passione – precisa – Mi sento a casa, per me il coro è una seconda famiglia dove si litiga, ci si vuole bene, si cresce”.

Umanamente e professionalmente fino a quando Sonia ha ricevuto dal destino un’altra sorpresa che, in un momento particolare della sua vita, le ha dato grande forza.

“Nella mia vita tutto è scandito dalla musica – precisa – Sono una grande appassionata dei Duran Duran, dei Queen e dei Depeche Mode”.

E proprio grazie al gruppo musicale inglese guidato dalla voce di Dave Gahan, Sonia si è  piano piano trasformata in Aristea.

“Grazie a facebook sono entrata nel gruppo dei fan dei Depeche Mode – continua – tanti nuovi amici, feste a tema, un’altra grande famiglia dove mi sono sentita subito a mio agio”.

Un mondo dove pullulano anche le cover band tra le quali anche quella di Fabry Gore Mc Millan.

“Gli avevo spedito alcune mie registrazioni senza base – continua – Pezzi dei Maria Bazar che gli piacquero molto. Mi chiese di entrare a fare parte della sua band come voce di accompagnamento. Non ci pensai due volte, era giunto il momento di mettermi in gioco anche in modo più individuale”.

Certo all’inizio non fu facile: nella musica – così come nella vita – c’è sempre da imparare e solo chi, come Sonia, non si sente mai arrivato ma pronto a nuove sfide trova lo spirito e l’energia per ricominciare.

“Avevo un mio timbro corale che cozzava con i pezzi a base elettronica – continua – Non è stato facile ma grazie all’incontro illuminante con  il tenore Pino Visagi e ai tutorial seguiti su youtube ho trovato la giusta strada”.

Oggi Aristea e la band (formata da Luca Cappi, Fabrizio Ponti, Andrea Zambonin e Roberto Sicari) proseguono la loro avventura con successo tra prove (una volta a settimana a Desio con quattro ore di lavoro), esibizioni in tutto il nord Italia portando in giro i brani scritti da Fabrizio e partecipando a diversi concorsi.

Certo la concorrenza è spietata, soprattutto quella dei ventenni, ma Aristea non molla e i risultati arrivano.

E se oggi dovesse arrivare anche la grande occasione, sarebbe pronta ad abbandonare il suo lavoro di architetto  che si è guadagnata con sudore e fatica, per realizzare un sogno?

“È doveroso continuare a sognare – conclude – L’azzardo ci sta, è stato un azzardo anche creare una band ma adesso è arrivata l’età di sognare con i piedi per terra”.

Poi chissà, magari tra un anno saremo di nuovo qui a scrivere e a raccontare d Aristea in trasferta (e perché no, vincitrice visto che ci piace sognare) a Sanremo 2018 nella sezioni “Giovani Proposte”.

Ad oggi ci limitiamo a condividere la storia di sogni e passioni che sono l’essenza della nostra vita.

Barbara Apicella


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