In un libro e in una mostra la schiavitù dei tagliatori di canna da zucchero
VILLASANTA - Domani, sabato 2 aprile, in villa Camperio un incontro che fa riflettere: il giovane studioso monzese Raùl Zecca Castel presenta il suo ultimo reportage dal titolo “Schiavi in libertà”, che mette in luce la triste realtà dei cittadini di Haiti che emigrano nella Repubblica Dominicana per trovare la libertà ma, in realtà, si ritrovano a vivere in una condizione di schiavitù.
Un libro e una mostra per riflettere. Perché oltre a spiagge e mari paradisiaci (per i turisti), la Repubblica Domenicana diventa un inferno per migliaia di bambini, ragazzi, donne e uomini provenienti da Haiti costretti a lavorare nei campi delle canne da zucchero. Una “dolce” (scusate il gioco di parole) prigione dove i tagliatori haitiani di canna da zucchero vengono trattati alla stregua di schiavi.
Una triste storia di sottomissione ai giorni nostri quella che viene raccontata e documentata dal giovane studioso monzese Raùl Zecca Castel, che domani, sabato 2 aprile, alle 16.30 presenterà nella Sala congressi di Villa Camperio il suo ultimo reportage dal titolo “Schiavi in libertà”, abbinato alla proiezione del documentario realizzato dal giovane e dalla mostra fotografica con gli intensi e al tempo stesso drammatici scatti realizzati durante il suo viaggio. Un reportage realizzato dal giovane studioso monzese che per quattro mesi ha vissuto a stretto contatto con questi braccianti haitiani che pur di sfuggire alla povertà della loro terra sono disposti a vivere in condizioni di estrema miseria e sottomissione, lavorando duramente per pochissimi soldi e mettendo quotidianamente a rischio la propria vita.
L’ingresso è libero.