I ragazzi del liceo Banfi diventano archeologi per restituire alla città alcuni reperti storici

VIMERCATE - Un gruppo di studenti del liceo Banfi ha aderito alla proposta del dirigente, professor Giancarlo Sala: dopo essere stati formati dai docenti, dall'Università Cattolica e dalla Soprintendenza ai beni culturali, si sono trasformati in piccoli archeologi per restituire al Must alcuni reperti della città.

Durante gli scavi archeologici a piazzale Marconi negli anni 1999/2000 vennero ritrovati centinaia di reperti, alcuni dei quali, opportunamente restaurati, sono ora esposti al MUST; ma una gran massa di reperti e di frammenti, ancora sporchi della terra che li aveva conservati per secoli, era depositata nei magazzini del Museo Civico Verri di Biassono. Finalmente, con un progetto che vede uniti gli sforzi del MUST, del Liceo Banfi di Vimercate, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e dell'Istituto di Archeologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano questi reperti sono tornati a Vimercate, per essere lavati, inventariati e in seguito poter essere studiati.

Un gruppo di studenti degli ultimi anni del Liceo Banfi - Classico e Scientifico – ha aderito alla proposta lanciata dal Dirigente professor Giancarlo Sala, con la convinta adesione del professor Mauro Reali, esperto di storia romana e studioso di epigrafia. Dopo un corso di formazione, tenuto dal professor Furio Sacchi e dalla dottoressa Francesca Bonzano dell'Istituto di Archeologia dell'Università Cattolica e dalla dottoressa Grazia Facchinetti della Soprintendenza per i Beni Archeologici, gli studenti hanno partecipato al campo archeologico presso il MUST.

Da lunedi 21 a venerdi 25 settembre un gruppo di 18 studenti del Banfi ha potuto così lavorare sui reperti di epoca romana, con il lavaggio dalla terra e dalle scorie che li circondano, l'asciugatura, l'inventariazione e la suddivisione con la collocazione in singoli sacchetti. Durante il lavoro i giovani archeologi hanno anche tentato di ricomporre, partendo dai frammenti, l'oggetto originario; il tutto con una certa apprensione, in relazione al fatto che erano coscienti di lavorare a contatto e di “prendere in mano” oggetti di circa 1800 anni fa.

Il campo si è tenuto sotto la guida degli insegnanti del Banfi e con il controllo degli archeologi della Soprintendenza e dell'Università Cattolica; Paola Striuli e Massimo Pesenti del MUST hanno coordinato il campo e curato l'allestimento degli spazi.

“Vedere le ragazze e i ragazzi del Banfi impegnati nel ruolo di archeologi con passione ed entusiasmo - afferma Mariasole Mascia, assessore alle Politiche culturali - mostra come sia possibile elaborare proposte di alto valore capaci di coinvolgere i più giovani, e come possa essere sviluppato il rapporto tra museo e scuole. È inoltre di grande stimolo per l'amministrazione comunale questo interesse per l'archeologia e la storia di Vimercate, già emerso in modo evidente lo scorso mese di marzo in occasione delle visite agli scavi archeologici di via Vittorio Emanuele ”.