Desio, Corti non trasloca: sindaco per altri cinque anni
DESIO - Roberto Corti vince il ballottaggio: con un margine di 703 voti arriva al 52,63 per cento finale che gli consente di governare ancora la città per i prossimi cinque anni. Massimo Zanello, candidato del centrodestra, si ferma al 47,37 per cento
Grande attesa e tensione palpabile in aula consiliare in attesa della proiezione in tempo reale dei dati dello scrutinio. Con gli elettori di centrosinistra un po' scaramantici (nessuna bottiglia pronta per il brindisi) e quelli di centrodestra speranzosi dopo il risultato del primo turno che vedeva Massimo Zanello staccato di circa 500 voti dal sindaco uscente Roberto Corti.
Una situazione che, a partire dal 5 giugno, aveva reso ancora più aspro il confronto tra le due fazioni, situazione che rendeva evidente la tensione elettorale.
Alla prima proiezione la situazione è sembrata chiara a tutti: con 3 sezioni scrutinate su 34 Corti era in vantaggio: 55,17 per cento contro il 44,83 per cento del rivale. Un centinaio di voti di margine. Rimasto tale anche dopo i dati della quinta sezione, che ha riportato la competizione nella giusta dimensione: 52,79 per cento contro il 47,21 per cento.
Le restanti sezioni sono servite soltanto, di volta in volta, per modificare qualche decimale, ma con un distacco sempre più crescente in termine di voti assoluti: 326 voti dopo 13 sezioni scrutinate, momento in cui ha fatto il suo ingresso in aula consiliare lo stesso Corti, con un enorme sorriso stampato in volto, per seguire lo scrutinio con la certezza di avere la vittoria in tasca. Il vantaggio è diventato di 433 voti dopo 18 sezioni, 535 dopo 27 fino ai 703 voti di scarto definitivi.
Il verdetto dell'urna è di 7.044 preferenze per il sindaco uscente (52,63 per cento) contro le 6.341 (47,37 per cento) per Zanello. Si va avanti nel segno della continuità, nonostante l'indifferenza dei cittadini. Chi si aggiudica il ballottaggio è sindaco a pieno titolo, poche storie. Ma non si può far finta di nulla di fronte all'elevato astensionismo (l'affluenza è stata del 49,46 per cento). Il sindaco deve ripartire da qui. "Ho fatto riavvicinare i desiani alla loro città", diceva in campagna elettorale indicando le attività in fermento. Ecco, ora cerchi anche di riavvicinarli all'istituzione e alla politica. Impresa difficile, ma non improponibile.
Una situazione che, a partire dal 5 giugno, aveva reso ancora più aspro il confronto tra le due fazioni, situazione che rendeva evidente la tensione elettorale.
Alla prima proiezione la situazione è sembrata chiara a tutti: con 3 sezioni scrutinate su 34 Corti era in vantaggio: 55,17 per cento contro il 44,83 per cento del rivale. Un centinaio di voti di margine. Rimasto tale anche dopo i dati della quinta sezione, che ha riportato la competizione nella giusta dimensione: 52,79 per cento contro il 47,21 per cento.
Le restanti sezioni sono servite soltanto, di volta in volta, per modificare qualche decimale, ma con un distacco sempre più crescente in termine di voti assoluti: 326 voti dopo 13 sezioni scrutinate, momento in cui ha fatto il suo ingresso in aula consiliare lo stesso Corti, con un enorme sorriso stampato in volto, per seguire lo scrutinio con la certezza di avere la vittoria in tasca. Il vantaggio è diventato di 433 voti dopo 18 sezioni, 535 dopo 27 fino ai 703 voti di scarto definitivi.
Il verdetto dell'urna è di 7.044 preferenze per il sindaco uscente (52,63 per cento) contro le 6.341 (47,37 per cento) per Zanello. Si va avanti nel segno della continuità, nonostante l'indifferenza dei cittadini. Chi si aggiudica il ballottaggio è sindaco a pieno titolo, poche storie. Ma non si può far finta di nulla di fronte all'elevato astensionismo (l'affluenza è stata del 49,46 per cento). Il sindaco deve ripartire da qui. "Ho fatto riavvicinare i desiani alla loro città", diceva in campagna elettorale indicando le attività in fermento. Ecco, ora cerchi anche di riavvicinarli all'istituzione e alla politica. Impresa difficile, ma non improponibile.