Alcatel-lucent, nulla da fare: sono 19 licenziamenti

VIMERCATE - L'incontro nella sede del Ministero del Lavoro non ha dato i risultati sperati: l'amministratore delegato di Alcatel-Lucent ha detto no al prolungamento della cassa integrazione, annunciando la lettera di licenziamento per 19 dipendenti.

Le ultime speranze residue sono state spazzate via lunedì sera: nell'incontro che si è svolto nella sede del Ministero del Lavoro i vertici di Alcatel-Lucent hanno detto no alla proposta dei sindacati e delle istituzioni di prolungare la cassa integrazione. Via dunque alle lettere di licenziamento per 19 dipendenti. Tra questi figurano anche tre delegati sindacali di cui due della Fim Cisl.

"Ci abbiamo provato come sindacati fino alla fine - afferma Gianluigi Redaelli, segretario generale Fim Cisl Monza Brianza Lecco - con la lunga lotta delle lavoratrici e dei lavoratori cercando in ogni modo di opporci alla scelta di Alcatel, che non ha mai lasciato una porta aperta ad un ripensamento, né tanto meno ha spiegato il perché dei licenziamenti, arrivati al termine dell’ennesima riorganizzazione aziendale. L’unica spiegazione plausibile per questa assurda decisione, è legata alla acquisizione da parte di Nokia, come se i licenziamenti fossero un pegno da pagare per un nuovo modello di relazioni industriali".

La Fim Cisl evidenzia che un atteggiamento di questo tipo da parte dell'azienda non si era mai manifestato: in quasi vent'anni di riorganizzazione continua, si è passati da circa 15.000 addetti di metà anni novanta ai circa 1.100 di oggi, sempre riuscendo a trovare strumenti di gestione condivisi tra le parti.

Diciannove dipendenti, dunque, devono fare le valigie e lasciare l'Energy Park. Anche se, una volta a casa, si prevedono vertenze legali individuali come prevedono le norme per impugnare questi licenziamenti. La Fim Cisl, intanto, sta valutando se ci sono le condizioni per un ricorso per comportamento antisindacale nei confronti dell’azienda.