Alcatel-Lucent: otto ore di sciopero contro i 23 licenziamenti
VIMERCATE - Oggi otto ore di sciopero con presidio delle portinerie da parte dei dipendenti di Alcatel-Lucent: per dire no al licenziamento di 23 dipendenti già in cassa integrazione. Mercoledì i sindacati hanno incontrato l'azienda e il Ministero del Lavoro, però senza esito positivo.
Otto ore di sciopero con presidio delle portinerie. E' la decisione assunta per oggi dai dipendenti di Alcatel-Lucent in accordo con i sindacati per dire no ai 23 licenziamenti, cosa che appare sempre più di una ipotesi e di una proposta buttata lì sul tavolo.
"Mercoledì - spiegano i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm - si è svolto presso il ministero del Lavoro l'incontro sulla procedura di licenziamento collettivo che coinvolge 23 lavoratori, oggi in cassa integrazione. L'azienda ha ripetuto che non intende avvalersi di strumenti alternativi che potrebbe avere a disposizione per gestire le ultime eccedenze, ovvero i contratti di solidarietà o la cassa integrazione. Il Ministero del Lavoro ha confermato che l'azienda avrebbe la possibilità di evitare i licenziamenti utilizzando i contratti di solidarietà o la cassa integrazione ma che questo sarebbe possibile solo se Alcatel Lucent condividesse tale percorso".
Un nuovo incontro è stato fissato per l'1 ottobre, ultimo giorno di procedura, ma l’azienda ha ribadito che non intende cambiare posizione.
"Mercoledì - spiegano i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm - si è svolto presso il ministero del Lavoro l'incontro sulla procedura di licenziamento collettivo che coinvolge 23 lavoratori, oggi in cassa integrazione. L'azienda ha ripetuto che non intende avvalersi di strumenti alternativi che potrebbe avere a disposizione per gestire le ultime eccedenze, ovvero i contratti di solidarietà o la cassa integrazione. Il Ministero del Lavoro ha confermato che l'azienda avrebbe la possibilità di evitare i licenziamenti utilizzando i contratti di solidarietà o la cassa integrazione ma che questo sarebbe possibile solo se Alcatel Lucent condividesse tale percorso".
"L’azienda - proseguono i sindacati - ha dichiarato che sta uscendo dalla crisi che l'ha colpita qualche anno fa e che, anche attraverso la fine del percorso di ristrutturazione, conta di fare risultati anche più positivi nei
prossimi mesi. Noi come Fim, Fiom e Uilm abbiamo ribadito la netta contrarietà ai licenziamenti, che diventano ancora più insensati a fronte del
miglioramento dell'andamento complessivo dell'azienda. Perché un'azienda che sta uscendo dalla crisi dovrebbe licenziare dei lavoratori?".
Un nuovo incontro è stato fissato per l'1 ottobre, ultimo giorno di procedura, ma l’azienda ha ribadito che non intende cambiare posizione.