Bilancio in crisi, Ratti: "Col recupero dei crediti non pagheranno i cittadini"
BOVISIO MASCIAGO - Daniele Ratti, assessore al Bilancio, in seguito all'articolo pubblicato sulla sua conferenza stampa, "esorta" a informare che la manovra in corso serve a non far pagare i cittadini. Attendiamo la prossima conferenza stampa con numeri concreti.
"A titolo di precisazione in riferimento alla sua libera interpretazione, la esorto a voler informare i cittadini che il recupero dei crediti pregressi e la salvaguardia del bilancio, al contrario da quanto da lei asserito, servono a non far pagare sempre i cittadini". E' il testo della mail che Daniele Ratti, assessore al Bilancio del Comune di Bovisio Masciago, ci ha inviato a seguito dell'articolo relativo alla conferenza stampa che ha tenuto con il sindaco Giuliano Soldà per fare chiarezza sulla difficile situazione del bilancio del Comune.
Esortazione a cui diamo seguito senza alcun problema, anche se a questo punto ci pare di capire che nonostante le buone intenzioni l'assessore la chiarezza non l'abbia fatta granché bene. O gli piace giocare con le parole. Perché sul fatto che l'operazione in corso "serva" a non far pagare i cittadini, non ci sono dubbi. Mai detto il contrario. Sul fatto che "riesca" in modo indolore (non per colpa sua ma per i numeri che ci ha prospettato), abbiamo qualche perplessità.
Visto che non ha smentito i numeri, ma solo la "libera interpretazione", avremo modo di richiedergli come intende far fronte - dati alla mano, non con dichiarazioni di buona volontà - a quei circa 6 milioni di residui attivi che rimangono dopo aver eliminato i crediti insussistenti, quelli di dubbia esigibilità, e dopo aver svalutato del 50 per cento i 12 milioni restanti.
Evidentemente non è sua intenzione aumentare le tasse. Buon segno e ne prendiamo atto. Se pensa di incassare i 6 milioni con il recupero dei crediti pregressi, gli auguriamo di cuore, senza ironia, in bocca al lupo pur non comprendendo a questo punto questo la tragicità della situazione che traspariva in conferenza stampa.
Se quei 6 milioni, al contrario, sarà difficile incassarli, non esistono molte possibilità: pur "spalmandoli" su più anni (tre in caso di disavanzo, volendo concludere il mandato con un bilancio sano) significa aumentare la fiscalità locale, o tagliare sugli investimenti e la spesa corrente, o comunque "ridimensionare" quello che è stato il programma presentato alle elezioni. Per noi c'è una sola traduzione: saranno i cittadini a pagare.
Gualfrido Galimberti
Esortazione a cui diamo seguito senza alcun problema, anche se a questo punto ci pare di capire che nonostante le buone intenzioni l'assessore la chiarezza non l'abbia fatta granché bene. O gli piace giocare con le parole. Perché sul fatto che l'operazione in corso "serva" a non far pagare i cittadini, non ci sono dubbi. Mai detto il contrario. Sul fatto che "riesca" in modo indolore (non per colpa sua ma per i numeri che ci ha prospettato), abbiamo qualche perplessità.
Visto che non ha smentito i numeri, ma solo la "libera interpretazione", avremo modo di richiedergli come intende far fronte - dati alla mano, non con dichiarazioni di buona volontà - a quei circa 6 milioni di residui attivi che rimangono dopo aver eliminato i crediti insussistenti, quelli di dubbia esigibilità, e dopo aver svalutato del 50 per cento i 12 milioni restanti.
Evidentemente non è sua intenzione aumentare le tasse. Buon segno e ne prendiamo atto. Se pensa di incassare i 6 milioni con il recupero dei crediti pregressi, gli auguriamo di cuore, senza ironia, in bocca al lupo pur non comprendendo a questo punto questo la tragicità della situazione che traspariva in conferenza stampa.
Se quei 6 milioni, al contrario, sarà difficile incassarli, non esistono molte possibilità: pur "spalmandoli" su più anni (tre in caso di disavanzo, volendo concludere il mandato con un bilancio sano) significa aumentare la fiscalità locale, o tagliare sugli investimenti e la spesa corrente, o comunque "ridimensionare" quello che è stato il programma presentato alle elezioni. Per noi c'è una sola traduzione: saranno i cittadini a pagare.
Gualfrido Galimberti