Corbetta: "Soldà porta aria fritta in Consiglio comunale sul forno inceneritore"

BOVISIO MASCIAGO - Questa sera in Consiglio comunale le due liste di maggioranza presenteranno un ordine del giorno relativo a Brianza Energia Ambiente SpA, l'azienda partecipata che gestisce il forno inceneritore di Desio. Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, scrive al sindaco evidenziando tutte le contraddizioni di una delibera che invita a ritirare.

L'ordine del giorno presentato dal Partito Democratico e dalla lista civica "L'altra Bovisio Masciago" è molto raffazzonato, mischia argomenti in modo superficiale, si contraddice, si avvita su se stesso, prende le sembianze di un minestrone, è aria fritta. Tutte espressioni utilizzate da Gianmarco Corbetta, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, per commentare ciò che le liste di maggioranza proporranno di approvare nella seduta consiliare in programma nella serata di oggi.

Delibera che il consigliere regionale contesta nel dettaglio, ritenendola di fatto inutile e piena di contraddizioni, con una lettera aperta inviata al sindaco Giuliano Soldà. Dai toni pacati, ma fermi, per invitarlo a ritirare la delibera facendogli capire che la strategia "rifiuti zero" non è conciliabile con la fusione tra Brianza Energia Ambiente SpA e Cem Ambiente SpA. Qui di seguito il testo della lettera:


Caro Giuliano,
abbiamo avuto molte occasioni per confrontarci sulle sorti dell’inceneritore di Desio e ragionare insieme sulla strategia rifiuti zero, trovandoci spesso a condividere la stessa visione.

Il nostro portavoce a Bovisio Masciago, Stefano Pedata, mi ha inviato l’ordine del giorno in merito alle ultime vicende di Bea, presentato dal PD e dalla Civica Altra Bovisio Masciago, che verrà discusso mercoledì, in abbinata al nostro ordine del giorno sullo stesso argomento. Mi era giunta voce che la maggioranza che ti sostiene avrebbe votato il nostro ordine del giorno che, a fronte di tutte le stranezze della gara a doppio oggetto per la fornitura di una nuova turbina, chiedeva tre cose molto chiare: le dimissioni dei vertici di Bea (Mazzuconi, Copreni, Cambiaghi), una commissione d’inchiesta sui bandi indetti negli ultimi tre anni e la sospensione in autotutela della gara.

Ora invece ci ritroviamo con un ordine del giorno raffazzonato e presentanto all’ultimo momento, in cui si mischiano vari argomenti in modo molto superficiale.

Innanzitutto, rispetto al nostro, sparisce la richiesta di dimissioni del presidente di Bea Mazzuconi, come se questa fosse esente da qualsiasi responsabilità sull’accaduto. A furia di ripetere come un pappagallo che lei non c’entrava nulla con questa vicenda, evidentemente la Mazzuconi qualcuno è riuscita a convincere. Peccato che il bando per quella “Attività di Direzione Lavori e Gestione passate in sede contrattuale a carico di BEA” (cito testualmente l’odg piddino) sia stato pubblicato proprio sotto la presidenza della Mazzuconi e non di Babbo Natale, tanto per citarne una.

Oltre alla commissione d’inchiesta, sparisce anche la richiesta di annullare in autotutela la gara della turbina. Il tutto lascia il posto ad un generico “si ritiene necessario attendere che le Autorità competenti accertino eventuali responsabilità ai danni dell’azienda e dei soci, al fine poi di promuovere le relative azioni di tutela da parte dell’Amministrazione Comunale”. Beh, grazie, verrebbe da dire… campa cavallo. Le autorità competenti accerteranno le responsabilità chissà quando, sicuramente a giochi fatti, quando i lavori saranno già stati terminati e tutto sarà finito nel dimenticatoio… sarebbe interessante capire quali “azioni di tutela da parte dell’Amministrazione Comunale” si vorranno poi prendere, quando ormai tutto sarà già accaduto…

Poi però l’odg si contraddice e si avvita su se stesso, quando impegna il sindaco “ad informare tempestivamente il Consiglio Comunale sugli esiti degli esposti già presentati, nonché sui rilievi del Collegio Sindacale, in modo che l’Amministrazione Comunale possa prenderne atto e adottare le azioni conseguenti a tutela dei cittadini, ivi comprese quelle di responsabilità degli amministratori e dipendenti di BEA S.p.A., facendo salvo l’avvio di azioni in via di urgenza, laddove l’attesa delle prossime deliberazioni del Consiglio Comunale possa comportare un pregiudizio alla tutela dei diritti dell’Amministrazione stessa”.

Quindi, se sono riuscito a comprendere le elucubrazioni degli estensori dell’atto, da un lato si dice di voler attendere che le Autorità accertino le responsabilità prima di promuovere azioni di tutela; poi però si dice che il sindaco deve informare il consiglio sui rilievi del Collegio Sindacale di modo che l’Amministrazione Comunale possa adottare azioni di tutela (ma non volevano aspettare le Autorità competenti??); poi addirittura, se servono azioni urgenti, il sindaco può intervenire subito per evitare pregiudizi alla tutela ecc ecc… Vabbé mettetevi d’accordo con voi stessi, verrebbe da dire! Non facevano prima a votare il nostro odg senza complicarsi tanto la vita??

Dopodiché l’odg piddino e della civica prende le sembianze di un minestrone, aggiungendo ai temi della gara a doppio oggetto l’indagine epidemiologica sui cittadini che vivono vicino al forno, la fusione Bea/Cem, la politica delle 5R e la strategia rifiuti zero e chi più ne ha più ne metta.
Ma a rendere questo minestrone davvero indigesto è l’ipocrisia tipicamente piddina di voler tenere insieme la strategia rifiuti zero con la fusione Bea/Cem.

Giuliano, tu sai bene che le due cose sono incompatibili tra loro. L’ho detto e scritto mille volte. L’operazione di revamping del forno e la fusione con Cem sono strettamente collegate tra loro e fanno parte dello stesso disegno politico, che ha come unica finalità quella di mantenere in vita il forno per altri 15 anni. A revamping compiuto, serviranno 15 anni di attività continuativa del forno per rientrare degli investimenti. E a fornire la spazzatura da bruciare ci penseranno i comuni soci di Cem.

Come se tutto ciò non bastasse anche la Rete Rifiuti Zero Lombardia si è opposta alla fusione… con che coraggio si pensa di accostare l’idea di una gestione dei rifiuti senza incenerimento con un progetto che ha come unico obiettivo il mantenimento in vita di un forno?

Hanno abbindolato tanti amministratori con la suggestione della società in house, come se fosse la panacea di tutti i mali. Anche noi siamo per il servizio in house, ma non a prescindere dalla politica industriale! Comunque ormai anche la foglia di fico dell’in house è caduta e mi stupisce che nell’odg piddino se ne parli ancora, come se non fosse intervenuto il Tar per ben due volte a stroncarla!

Giuliano, la partita per rifiuti zero in Brianza non si gioca in 15 anni ma in 15 settimane, forse meno. Con il revamping del forno e la fusione, la battaglia è persa. Tra 15 anni anche i residui archeologici alla Gigi Ponti saranno vinti e una moderna gestione dei rifiuti prenderà piede. Il problema è adesso.
Invece l’ordine del giorno del Pd e di Altra Bovisio Masciago non è altro che aria fritta. O si sta con la strategia rifiuti zero o si sta con il forno e la fusione Bea/Cem. Non c’è una terza possibilità. Tu da che parte stai?

Per tutti questi motivi, insieme al nostro portavoce Stefano Pedata, ti invito calorosamente a convincere i firmatari dell’ordine del giorno a ritirarlo e a votare quello del MoVimento 5 Stelle.