L'Ordine dei Giornalisti scrive a Soldà: "Vogliamo chiarimenti sulla comunicazione istituzionale"

BOVISIO MASCIAGO - Una al sindaco Giuliano Soldà per avere chiarimenti riguardo all'affidamento dell'incarico per la comunicazione istituzionale. E' stata inviata nei giorni scorsi dal coordinatore del "Gruppo di lavoro Uffici Stampa" del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti

C'è qualcosa che non va nella comunicazione istituzionale del Comune di Bovisio Masciago. A sostenerlo è il Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti che, attraverso il coordinatore del "Gruppo di lavoro Uffici Stampa" ha inviato una lettera al sindaco Giuliano Soldà.

Si tratta, al momento, di una richiesta di chiarimenti avendo ravvisato che Soldà ha assunto a tempo determinato nel suo ufficio di staff, attribuendole come da delibera compiti per “il coordinamento e lo sviluppo delle attività di informazione e di comunicazione” in quanto “agli atti è stata ritenuta soggetto in possesso dei requisiti professionali idonei a svolgere la funzione di supporto innanzi citata”.

L'Ordine dei Giornalisti evidenzia che la persona interessata, da verifiche effettuate negli uffici, non risulta avere i requisiti "non essendo iscritta all’Albo dei Giornalisti né nell’elenco Professionisti né in quello Pubblicisti" come invece previsto dalla normativa.

Nella mail, oltretutto, l'Ordine dei Giornalisti fa presente che sul sito del Comune di Bovisio Masciago in data 9 giugno è stata pubblicata la notizia di un incontro tra il sindaco e i giornalisti sul bilancio consuntivo, "firmata con un generico Ufficio Stampa".

"Avremmo pertanto piacere a conoscere il nome del giornalista che lo ha redatto  - conclude l'Ordine dei Giornalisti - e, nel caso, a che titolo ha prestato la sua opera, non risultandoci contratti professionali in essere tra il Vostro comune e giornalisti iscritti all’Albo professionale".

Tra l'altro quella firma "Ufficio Stampa" in calce all'articolo oltre che generica resta anche misteriosa: anche perché la persona chiamata da Soldà, quella su cui punta il dito l'Ordine dei Giornalisti, è a casa in maternità e, pertanto, non può averlo scritto.