La Corte dei Conti tira le somme: l'ex Giunta Stella deve risarcire il Comune con 83 mila euro
BOVISIO MASCIAGO - La II Sezione giurisdizionale centrale d'Appello della Corte dei Conti chiude il "caso Enriquez": la ex Giunta guidata da Giuseppina Stella, il segretario comunale e il direttore generale devono rimborsare il Comune con 83 mila euro per aver conferito un incarico dirigenziale all'architetto allora sprovvisto di cittadinanza italiana.
L'ex Giunta comunale guidata da Giuseppina Stella deve risarcire il Comune per il "caso Enriquez" con un assegno da 83 mila euro. Lo ha deciso la II Sezione giurisdizionale centrale d'Appello accogliendo parzialmente il ricorso avanzato dal Procuratore regionale della Corte dei Conti della Lombardia che non aveva proprio gradito la sentenza pronunciata dalla Corte dei Conti della Lombardia. Questa aveva sì riconosciuto illegittimità negli atti, ma aveva ritenuto che non vi fosse alcun danno nei confronti del Comune.
Tutta la vicenda ruota attorno a quell'esposto firmato da alcuni consiglieri comunali dell'epoca: Domenico Spreafico, Daniela Baldan, Ottavio Alvisi, Vittorio Turri, Luigi Crippa e altri nove cittadini tra cui gli attuali consiglieri comunali di minoranza Mario Vago e Massimiliano Zanierato.
Questi avevano fatto presente che l'assunzione a tempo determinato, in qualità di dirigente del Settore Tecnico, dell'architetto Patricio Edoardo Enriquez Loor, era illegittima poiché si trattava di persona con cittadinanza ecuadoregna.
Tutta la vicenda ruota attorno a quell'esposto firmato da alcuni consiglieri comunali dell'epoca: Domenico Spreafico, Daniela Baldan, Ottavio Alvisi, Vittorio Turri, Luigi Crippa e altri nove cittadini tra cui gli attuali consiglieri comunali di minoranza Mario Vago e Massimiliano Zanierato.
Questi avevano fatto presente che l'assunzione a tempo determinato, in qualità di dirigente del Settore Tecnico, dell'architetto Patricio Edoardo Enriquez Loor, era illegittima poiché si trattava di persona con cittadinanza ecuadoregna.
Tale danno erariale era stato stimato in 143 mila euro: indebite maggiorazioni retributive per circa 15 mila euro per un contratto a tempo pieno anziché parziale, così com'era stato previsto dalle delibere di Giunta; circa 110 mila euro per i corrispettivi percepiti dall'architetto pur in assenza di una legittimazione giuridica; circa 22 mila euro per l'utilizzo illegittimo delle risorse e della struttura.
La Corte dei Conti della Lombardia, con sentenza del 20 giugno 2008, aveva sì evidenziato le illegittimità, ma a questo non aveva fatto seguire alcuna richiesta risarcitoria ritenendo che, comunque, il professionista aveva lavorato e i suoi atti non erano illegittimi.
Sentenza non condivisa dal Procuratore regionale secondo il quale, inevitabilmente, accertata l'illegittimità sussiste il danno economico. Ed evidenzia che si tratta di un'assunzione a tempo pieno anziché parziale e con una retribuzione superiore a quella prevista dalle delibere di Giunta.
La Corte dei Conti della Lombardia, con sentenza del 20 giugno 2008, aveva sì evidenziato le illegittimità, ma a questo non aveva fatto seguire alcuna richiesta risarcitoria ritenendo che, comunque, il professionista aveva lavorato e i suoi atti non erano illegittimi.
Sentenza non condivisa dal Procuratore regionale secondo il quale, inevitabilmente, accertata l'illegittimità sussiste il danno economico. Ed evidenzia che si tratta di un'assunzione a tempo pieno anziché parziale e con una retribuzione superiore a quella prevista dalle delibere di Giunta.
Per quest'ultimo aspetto la II Sezione giurisdizionale centrale d'Appello ha deciso di chiedere ad Anna Lucia Gaeta, ai tempi direttore generale, la restituzione delle "indebite maggiorazioni retributive" percepite da Enriquez. Per il resto, invece, considera colpa grave l'aver conferito l'incarico dirigenziale in modo illegittimo e non avere adottato provvedimenti nonostante le sollecitazioni del Prefetto (marzo e agosto 2005).
Di qui la scelta di chiedere il risarcimento: non di 110 mila euro, bensì di un danno quantificato in 83 mila euro. La metà dovrà versarla l'ex sindaco Giuseppina Stella. L'attuale primo cittadino Giuliano Soldà, Ernesto Artuso, Sergio Tognella, Roberto Grandi e Antonio La Rocca dovranno sborsare 4 mila euro ciascuno. Anna Lucia Gaeta (oltre ai 15 mila) e Sabino Capozza, allora segretario generale, dovranno invece risarcire il Comune con 10 mila euro a testa.
Tutti, tranne Gaeta che vuole tutelare la sua professionalità, hanno deciso di non presentare ricorso.
Di qui la scelta di chiedere il risarcimento: non di 110 mila euro, bensì di un danno quantificato in 83 mila euro. La metà dovrà versarla l'ex sindaco Giuseppina Stella. L'attuale primo cittadino Giuliano Soldà, Ernesto Artuso, Sergio Tognella, Roberto Grandi e Antonio La Rocca dovranno sborsare 4 mila euro ciascuno. Anna Lucia Gaeta (oltre ai 15 mila) e Sabino Capozza, allora segretario generale, dovranno invece risarcire il Comune con 10 mila euro a testa.
Tutti, tranne Gaeta che vuole tutelare la sua professionalità, hanno deciso di non presentare ricorso.