Cancro Primo Aiuto: "Se le banche aiutano le imprese, queste sostengono il terzo settore"

BRIOSCO - Nei giorni scorsi a Capriano, in Villa Walter Fontana, si è svolto un incontro che ha visto la partecipazione di Cancro Primo Aiuto, ma anche di numerosi imprenditori lombardi e dei vertici del Gruppo Bancario Credito Valtellinese

Le aziende in prima linea per sostenere Cancro Primo Aiuto e altre realtà benefiche presenti e attive sul territorio. Purché ci sia la disponibilità da parte delle banche di venire loro incontro.

Una sorta di “triplice” alleanza tra Onlus, imprenditoria e mondo finanziario per continuare a garantire, anche in questa fase ancora lontano dalla ripresa, la continuità di fondi finanziari al terzo settore.

Questo quanto è emerso nei giorni scorsi durante un incontro svoltosi in Villa Walter Fontana a Capriano di Briosco e che ha visto sedersi al tavolo dei relatori Plinio Vanini presidente di Cancro Primo Aiuto, numerosi imprenditori lombardi  e i vertici del Gruppo Bancario Credito Valtellinese (Creval).

Come crescere insieme e al tempo stesso fare solidarietà: di questo si è parlato durante la conferenza alla quale sono intervenuti Mauro Selvetti (direttore generale Creval), Roberto Tarricone (direttore commerciale), Michele Zardoni (direttore territoriale di Monza), Daniele Stella (responsabile del servizio estero centrale) e Massimo Forloni (direzione corporete).

Si è giunti alla conclusione che solo uniti si può davvero uscire dalla crisi e al tempo stesso garantire un sostegno al terzo settore, da sempre motore importante soprattutto per la sanità lombarda.

Per aiutare le imprese (che a loro volta possono quindi aiutare le associazioni), Creval ha messo in campo una serie di iniziative che vanno dal factoring al leasing, dal recupero crediti al brokeraggio assicurativo fino a specifici strumenti finanzieri pensati ad hoc.

Aiutare le imprese e quindi rilanciare il terzo settore è possibile. Ne è certo Flavio Ferrari amministratore delegato di Cancro Primo Aiuto e componente del CdA di Creval. “Se imprese e banche fanno al meglio il loro lavoro a beneficiarne potranno essere anche i malati a cui garantiamo una serie di servizi perché sarà possibile trovare aziende disposte a sostenere i costi".


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