Al lavoro nel capannone su un furgone rubato: tre arresti per riciclaggio
DESIO - I Carabinieri li stavano cercando da un po': quando hanno scoperto che il capannone in cui operavano era in via San Bernardo, hanno fatto irruzione e li hanno trovati intenti a lavorare sul ripristino di un furgone risultato rubato a Seregno: un desiano, un medese e un novese sono stati arrestati per riciclaggio.
Quando i Carabinieri sono entrati nel capannone, i tre erano impegnati a lavorare attorno a un furgone risultato rubato il 14 ottobre a Seregno: un desiano di 46 anni, un medese di 40 e un novese di 56, tutti coniugati, nullafacenti e pregiudicati, sono stati arrestati con l'accusa di riciclaggio.
I militari dell'Aliquota Radiomobile, che li seguivano da qualche giorno, nella serata di martedì sono riusciti a individuare il capannone di via San Bernardo dove i tre completavano le loro operazioni, rinvenendo nel corso del controllo un’autovettura BMW “X5” su cui pendeva un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Monza, spiccato per l’appropriazione indebita, posta in essere da uno del trio, di parti meccaniche ed elettriche di altre autovetture/autocarri di provenienza illecita ed un set di punzoni per modificare i telai.
I militari dell'Aliquota Radiomobile, che li seguivano da qualche giorno, nella serata di martedì sono riusciti a individuare il capannone di via San Bernardo dove i tre completavano le loro operazioni, rinvenendo nel corso del controllo un’autovettura BMW “X5” su cui pendeva un decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Monza, spiccato per l’appropriazione indebita, posta in essere da uno del trio, di parti meccaniche ed elettriche di altre autovetture/autocarri di provenienza illecita ed un set di punzoni per modificare i telai.
In effetti i militari, entrati nel capannone, hanno subito notato che i tre erano intenti a completare i lavori di ripristino di autocarro Iveco Daily, ma all’occhio attento degli investigatori non è sfuggito che, mentre il cassone del mezzo d’opera era completamente sporco di calcinacci, polvere e fango, il telaio del mezzo era sorprendentemente pulito.
Infatti da un esame più tecnico si è riusciti a rilevare che la parte dove era inciso il numero di telaio risultava artefatta e si potevano leggere i numeri relativi ad un mezzo riconducibile ad uno dei tre malfattori che era stato smembrato per rimontarlo sul veicolo più nuovo e provento di un furto.
Infatti da un esame più tecnico si è riusciti a rilevare che la parte dove era inciso il numero di telaio risultava artefatta e si potevano leggere i numeri relativi ad un mezzo riconducibile ad uno dei tre malfattori che era stato smembrato per rimontarlo sul veicolo più nuovo e provento di un furto.
I tre sono stati arrestati.