Corti: "I profughi? Per la Lega è facile ottenere l'applauso, ma non conosce i fatti"
DESIO - Il sindaco Roberto Corti non accetta le accuse della Lega Nord per aver destinato alcuni appartamenti a un progetto nazionale di accoglienza di migranti in via Prati. E oltre alla finalità assistenziale, evidenzia la convenienza dell'operazione oltre a ricordare gli interventi compiuti sul fronte dell'emergenza abitativa.
"Un conto è dire frasi a effetto per cercare applausi, un conto è dire la verità. La Lega Nord, purtroppo, sulla vicenda dei profughi in città ha scelto la prima strada con i soliti slogan strumentali". Non si fa attendere la replica di Roberto Corti dopo le accuse degli esponenti del Carroccio, il consigliere comunale Andrea Villa e l'onorevole Paolo Grimoldi, che hanno mal digerito la delibera di concedere spazi nella palazzina di via Prati all'angolo con via Partigiani d'Italia.
"Invece di rivolgersi direttamente ai giornali, avrebbero potuto chiedermi come stanno le cose. E, a differenza di quanto affermano, non si tratta di tre appartamenti concessi così ai profughi per partito preso. Innanzitutto parliamo di quattro appartamenti. Uno va alla Croce Rossa Italiana, che spero non vogliano mettere in discussione, affinché possa ampliare i servizi dell'unità di strada. Altri tre appartamenti li abbiamo messi a bando e se li è aggiudicati la cooperativa sociale Comunità Brianza: due per i richiedenti protezione internazionale, uno per un progetto di housing sociale, quindi per i cittadini del territorio".
Se il fine dell'operazione è sociale e assistenziale, Corti sottolinea anche la validità "economica" del progetto: "La palazzina era vuota inutilizzata da 15 anni. La ristrutturazione comporterà una spesa di 134 mila euro, se ne farà carico la cooperativa sociale in cambio di un utilizzo per otto anni. Corrispondono a più di 16 mila euro all'anno. Se avessimo ristrutturato noi l'immobile e avessimo ceduto gli appartamenti in affitto, avremmo ricavato tra i 4.100 e i 4.400 euro all'anno".
Il primo cittadino respinge poi le critiche di pensare agli extracomunitari facendo finta di non vedere le famiglia italiane in difficoltà: "Abbiamo cercato di fronteggiare la situazione dell'emergenza abitativa con alloggi per chi era in difficoltà, anche per problemi di diverso tipo. E poi abbiamo realizzato 'alloggi provvisori' da cedere per un massimo di 12 mesi, eventualmente rinnovabili per altri sei, a famiglie segnalate dai Servizi sociali. Chi è onesto deve riconoscere che per la casa abbiamo fatto molto".
"Invece di rivolgersi direttamente ai giornali, avrebbero potuto chiedermi come stanno le cose. E, a differenza di quanto affermano, non si tratta di tre appartamenti concessi così ai profughi per partito preso. Innanzitutto parliamo di quattro appartamenti. Uno va alla Croce Rossa Italiana, che spero non vogliano mettere in discussione, affinché possa ampliare i servizi dell'unità di strada. Altri tre appartamenti li abbiamo messi a bando e se li è aggiudicati la cooperativa sociale Comunità Brianza: due per i richiedenti protezione internazionale, uno per un progetto di housing sociale, quindi per i cittadini del territorio".
Se il fine dell'operazione è sociale e assistenziale, Corti sottolinea anche la validità "economica" del progetto: "La palazzina era vuota inutilizzata da 15 anni. La ristrutturazione comporterà una spesa di 134 mila euro, se ne farà carico la cooperativa sociale in cambio di un utilizzo per otto anni. Corrispondono a più di 16 mila euro all'anno. Se avessimo ristrutturato noi l'immobile e avessimo ceduto gli appartamenti in affitto, avremmo ricavato tra i 4.100 e i 4.400 euro all'anno".
Il primo cittadino respinge poi le critiche di pensare agli extracomunitari facendo finta di non vedere le famiglia italiane in difficoltà: "Abbiamo cercato di fronteggiare la situazione dell'emergenza abitativa con alloggi per chi era in difficoltà, anche per problemi di diverso tipo. E poi abbiamo realizzato 'alloggi provvisori' da cedere per un massimo di 12 mesi, eventualmente rinnovabili per altri sei, a famiglie segnalate dai Servizi sociali. Chi è onesto deve riconoscere che per la casa abbiamo fatto molto".