Desio, Meda, Muggiò e Varedo: altri vandalismi, di nuovo chiuse le case dell'acqua
Nuova raffica di furti e danneggiamenti. A farne le spese ancora una volta le case dell’acqua di Desio, Meda, Varedo e le due di Muggiò, esattamente le stesse cinque già prese di mira l’estate scorsa, chiuse il 21 settembre e poi, riaperte il 27 ottobre.
Come già accaduto due mesi fa, i colpi di questi ultimi giorni, oltre alla sottrazione delle monetine frutto dei prelievi d’acqua , hanno comportato il danneggiamento delle apparecchiature impiantistiche interne dei self service che erogano H20 alla spina liscia, gasata, fredda e a temperatura ambiente.
Per consentire la riparazione delle strutture elettromeccaniche finite in tilt, i vertici di Brianzacque, la public utility dell’idrico brianzolo che sul territorio provinciale gestisce 16 postazioni a cui presto ne se aggiungeranno altre 14, si è così vista costretta a interrompere nuovamente il servizio.
E da questo pomeriggio, a distanza di neppure un mese, su ciascuna delle cinque casette è ricomparso il cartello con la scritta che annuncia alla popolazione la “sospensione” forzata dell’erogazione.
“Siamo basiti. Le sistematiche razzie a cui vengono sottoposte le nostre casette sono inaccettabili – commenta l’Amministratore Delegato di BrianzAcque, Enrico Boerci - Siamo una società pubblica e per ripararle e farle ripartire, dobbiamo impiegare risorse pubbliche, soldi dei cittadini. Contiamo sull’attività degli inquirenti affinché riescano al più presto a risalire ai responsabili in modo che episodi di questo genere non abbiano più a ripetersi”. Ogni intervento di riparazione costa mediamente 200 Euro.
Al momento, nelle altre “case” di Brianzacque rimaste in funzione, è ancora possibile spillare l’acqua utilizzando le monete ma, per evitare furti e incursioni vandaliche, dagli inizi dell’anno prossimo, le operazioni di riempimento delle bottiglie, saranno eseguibili solo ed esclusivamente con l’impiego di tessere ricaricabili attraverso totem, preferibilmente posizionati all’interno di Municipi e/o di altre strutture comunali.
Le stazioni di ricarica serviranno anche per la distribuzione della tessere.
Per consentire la riparazione delle strutture elettromeccaniche finite in tilt, i vertici di Brianzacque, la public utility dell’idrico brianzolo che sul territorio provinciale gestisce 16 postazioni a cui presto ne se aggiungeranno altre 14, si è così vista costretta a interrompere nuovamente il servizio.
E da questo pomeriggio, a distanza di neppure un mese, su ciascuna delle cinque casette è ricomparso il cartello con la scritta che annuncia alla popolazione la “sospensione” forzata dell’erogazione.
“Siamo basiti. Le sistematiche razzie a cui vengono sottoposte le nostre casette sono inaccettabili – commenta l’Amministratore Delegato di BrianzAcque, Enrico Boerci - Siamo una società pubblica e per ripararle e farle ripartire, dobbiamo impiegare risorse pubbliche, soldi dei cittadini. Contiamo sull’attività degli inquirenti affinché riescano al più presto a risalire ai responsabili in modo che episodi di questo genere non abbiano più a ripetersi”. Ogni intervento di riparazione costa mediamente 200 Euro.
Al momento, nelle altre “case” di Brianzacque rimaste in funzione, è ancora possibile spillare l’acqua utilizzando le monete ma, per evitare furti e incursioni vandaliche, dagli inizi dell’anno prossimo, le operazioni di riempimento delle bottiglie, saranno eseguibili solo ed esclusivamente con l’impiego di tessere ricaricabili attraverso totem, preferibilmente posizionati all’interno di Municipi e/o di altre strutture comunali.
Le stazioni di ricarica serviranno anche per la distribuzione della tessere.