Il primo atto della nuova amministrazione: i migranti pagheranno la tassa rifiuti
LENTATE SUL SEVESO - I migranti che soggiornano sul territorio comunale, ospitati da privati o da cooperative, non sono esenti dal pagamento della Tari. Lo ha deciso il Consiglio comunale, sabato mattina, nella prima seduta della nuova amministrazione
Il primo atto della nuova amministrazione comunale è un segnale molto chiaro: d'ora in poi a Lentate sul Seveso sarà effettuato il calcolo della Tari (Tariffa sui rifiuti) anche per i migranti. Non saranno loro, ovviamente, a mettere mano al portafoglio, ma le cooperative o i privati che li ospitano in virtù dell'accordo sottoscritto con la Prefettura.
"Abbiamo scoperto - spiega il neo sindaco Laura Ferrari - che chi li ospita non l'ha mai pagata. Lo fanno tutte le famiglie lentatesi, a loro chissà perché il pagamento non è mai stato chiesto. Eppure anche i migranti producono rifiuti. Noi vogliamo dare un segnale di equità sociale: chi sporca deve pagare, così come sancito da principi comunitari. Vogliamo dare un segnale: chi ospita deve farlo nel rispetto delle regole, l'integrazione passa anche da queste cose".
"La vita qui è cambiata - ha aggiunto il primo cittadino - le regole si rispettano. Questo atto produce conseguenze a partire dal 2018, ma vedremo di fare un lavoro anche sugli arretrati. Chi ragiona con buon senso, deve essere favorevole a questa decisione".
La scelta, in realtà, fin dalla seduta consiliare di sabato, quella di insediamento, non ha mancato di suscitare discussioni.
"E' davvero strumentale approvarla oggi - ha affermato Iolanda Negri dai banchi dell'opposizione - oltre a non condividere la modifica che volete apportare al regolamento. Perché applicare sempre la tariffa massima di sei persone se, in un dato momento, gli occupanti dell'abitazione sono cinque? E poi mi sembra inutile rimarcare la voce 'migranti' nel regolamento. Basta applicare quello che già è scritto per i nuclei familiari".
"Non capisco l'urgenza - ha dichiarato Giuseppe Beretta - si poteva benissimo parlarne più avanti, coinvolgendo i capigruppo. Senza nessun confronto anticipato, invece, ci fate trovare questa delibera nel primo Consiglio comunale. Mi sembra un voler forzare un po' la mano".
"Abbiamo scoperto - spiega il neo sindaco Laura Ferrari - che chi li ospita non l'ha mai pagata. Lo fanno tutte le famiglie lentatesi, a loro chissà perché il pagamento non è mai stato chiesto. Eppure anche i migranti producono rifiuti. Noi vogliamo dare un segnale di equità sociale: chi sporca deve pagare, così come sancito da principi comunitari. Vogliamo dare un segnale: chi ospita deve farlo nel rispetto delle regole, l'integrazione passa anche da queste cose".
"La vita qui è cambiata - ha aggiunto il primo cittadino - le regole si rispettano. Questo atto produce conseguenze a partire dal 2018, ma vedremo di fare un lavoro anche sugli arretrati. Chi ragiona con buon senso, deve essere favorevole a questa decisione".
La scelta, in realtà, fin dalla seduta consiliare di sabato, quella di insediamento, non ha mancato di suscitare discussioni.
"E' davvero strumentale approvarla oggi - ha affermato Iolanda Negri dai banchi dell'opposizione - oltre a non condividere la modifica che volete apportare al regolamento. Perché applicare sempre la tariffa massima di sei persone se, in un dato momento, gli occupanti dell'abitazione sono cinque? E poi mi sembra inutile rimarcare la voce 'migranti' nel regolamento. Basta applicare quello che già è scritto per i nuclei familiari".
"Non capisco l'urgenza - ha dichiarato Giuseppe Beretta - si poteva benissimo parlarne più avanti, coinvolgendo i capigruppo. Senza nessun confronto anticipato, invece, ci fate trovare questa delibera nel primo Consiglio comunale. Mi sembra un voler forzare un po' la mano".
Se l'urgenza la si spiega con la volontà di dare questo segnale (a chi accoglie i migranti e agli elettori), sul numero di persone calcolato per la tariffazione è intervenuto il neo assessore al Bilancio, Alessandra Bernini: "Il regolamento attuale non basta, si basa sui residenti mentre i migranti non lo sono. Il loro numero nelle abitazioni è 'fluttuante', ma vi garantisco che calcolandone sei di media significa scegliere un dato a loro favore perché di soliti, da riscontri in nostro possesso, ce ne sono molti di più".
Per chiudere le polemiche è intervenuto Andrea Pegoraro, capogruppo della Lega Nord: "Signori, stiamo parlando di una tassa di 300 euro all'anno a carico di cooperative che per i migranti incassano dallo Stato 8 mila euro al mese, poco meno di 100 mila euro all'anno. E, oltretutto, non c'è discriminazione rispetto a quanto chiesto alle famiglie residenti".
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