K-Flex: l'appello dei 250 dipendenti a rischio ai politici del territorio

RONCELLO - Questo pomeriggio alle 14, sul parcheggio della K-Flex, i 250 dipendenti daranno vita a un'assemblea pubblica per far sentire la loro voce riguardo alla possibile delocalizzazione dell'attività produttiva

I dipendenti della K-Flex di Roncello invitano tutto il territorio a una grande dimostrazione di solidarietà: oggi, alle 14, nel parcheggio dell'azienda in via Leonardo da Vinci, si svolgerà un'assemblea pubblica. Il tema, naturalmente, è quello della probabile delocalizzazione della produzione per trasferire tutto nella sede già esistente in Polonia.

A rischio sono 250 posti di lavoro. E i dipendenti, in massa, saranno presenti per far sentire la loro voce. All'iniziativa, sostenuta da Filctem Cgil Brianza e da Femca Cisl Brianza, non a caso sono stati invitati anche tutti i politici del territorio: i sindaci della Provincia di Monza e Brianza, quelli della Città Metropolitana di Milano, i consiglieri provinciali e regionali, i parlamentari.

"La multinazionale - commentano i sindacati - ha deciso di andare all'estero lasciando sul terreno 250 famiglie e aumentando il deserto produttivo nel nostro territorio. I lavoratori sono in sciopero e in presidio permanente da 10 giorni e sono intenzionati a difendere il lavoro fino in fondo".

La Provincia di Monza e Brianza, nel frattempo, ha confermato la sua presenza. Sarà rappresentata dal vicepresidente Roberto Invernizzi, a conferma del'interesse dell'istituzione che, nella persona del Presidente Gigi Ponti, mercoledì aveva ricevuto una delegazione di lavoratori.

“E’ importante che le istituzioni facciano quadrato attorno a questi lavoratori per opporsi a una decisione che penalizza il nostro territorio – spiegano Ponti e Invernizzi – Il capitale umano è une delle risorse più preziose della Brianza e ne sono prova anche gli ottimi risultati raggiunti dalla K-Flex. E’ necessario ripartire da qui, dal rispetto dell’etica del lavoro, per consolidare la tenuta del sistema economico e produttivo della nostra terra”.


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