K-Flex, la proprietà in Regione non dà garanzie: trasferimento in Polonia?

RONCELLO - La vicenda della K-Flex è arrivata si tavoli del Pirellone. Ieri si è svolto un incontro con la proprietà in Commissione Attività Produttive. L'azienda ha chiesto aiuto ad Assolombarda per trovare una nuova sede, ma non garantisce che la produzione non verrà delocalizzata

La Commissione Attività Produttive, presieduta da Pietro Foroni (Lega Nord), si è occupata ieri in audizione della vertenze occupazionale che riguarda la K-Flex di Roncello. Alla presenza anche del sindaco Luca Signorile, dei rappresentanti di Assolombarda e di Arifl, è stata analizzata la situazione dell'azienda, leader mondiale nella produzione di materiali per l’isolamento termico e acustico.

In sala erano presenti rappresentanti dell’azienda, lavoratori e parti sociali. Il timore degli operai, attualmente in sciopero, è che si voglia andare verso la delocalizzazione in Polonia (dove l’azienda ha già una sede), approfittando di alcuni problemi strutturali dell’edificio di Roncello. Un’operazione che metterebbe a rischio 250 posti. Da parte dell’azienda è stata confermata la volontà di trovare, insieme ad Assolombarda, una nuova collocazione in Brianza o in Lombardia, ma non è stata data la garanzia che la produzione non verrà delocalizzata.

Il Consigliere Stefano Buffagni (M5S) ha espresso preoccupazione per i posti di lavoro e invitato l’azienda a confrontarsi con gli strumenti regionali a supporto della competitività. Enrico Brambilla (PD) ha ribadito la disponibilità della Commissione a supportare la spinta alla internazionalizzazione senza però cadere nella delocalizzazione anche a fronte della solidità economica della multinazionale brianzola, il Consigliere Onorio Rosati (PD) ha auspicato in tempi brevi un confronto con l’assessorato regionale competente. Fulvio Matone, direttore generale Arifl, ha rimarcato che “la Giunta auspica vivamente la permanenza in Lombardia della produzione: siamo disponibili fin da subito a lavorare per reperire una nuova sede idonea e anche a mettere sul tavolo strumenti di attrattività, garantendo tempi e misure certi”.

Marta Spinelli, a nome della proprietà, ha voluto sottolineare come lo sciopero in corso abbia causato danni ingenti “nell’ordine di milioni di euro” e di aver dato mandato ad Assolombarda per trovare una sede idonea.


Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui