Smantellata rete di spacciatori su Monza e Brianza: intascavano 150 mila euro al mese
SEREGNO - Da una morte per overdose di un trentaquattrenne residente in città i Carabinieri sono riusciti a risalire a una rete di spacciatori: 9 le persone finite in manette, agivano anche a Seveso, Meda, Monza, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo
Un trentaquattrenne morto a Seregno, un anno fa, per overdose. Quello che agli occhi dei più è un fatto che passa sotto silenzio, per i Carabinieri della Compagnia di Seregno è diventato l'inizio delle indagini: al termine della brillante attività sono stati consegnati alla giustizia sette spacciatori, attivi non solo in città ma anche a Meda, Seveso, Monza, con sconfinamenti a Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.
I risultati resi noti ieri nel corso della conferenza stampa del Comando provinciale fanno rabbrividire: una banda in grado di spacciare sul territorio un chilo di cocaina e sette chili di hashish con cadenza mensile, mettendo in tasca ogni volta almeno 150 mila euro.
L'operazione, denominata "San Fruttuoso", visto che l'indagine ha subito coinvolto anche il quartiere di Monza (così come quello di San Rocco), ha permesso di segnalare 100 clienti alla Prefettura quali assuntori di droga. Anche grazie a loro, passo dopo passo, è stata ricostruita la rete che ha portato a Kanar, il nordafricano a capo dell'organizzazione, temuto dai pusher sguinzagliati sul territorio: tre egiziani a Monza, un tunisino che doveva arrangiarsi tra Seregno, Seveso e Meda, tre marocchini per Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.
I risultati resi noti ieri nel corso della conferenza stampa del Comando provinciale fanno rabbrividire: una banda in grado di spacciare sul territorio un chilo di cocaina e sette chili di hashish con cadenza mensile, mettendo in tasca ogni volta almeno 150 mila euro.
L'operazione, denominata "San Fruttuoso", visto che l'indagine ha subito coinvolto anche il quartiere di Monza (così come quello di San Rocco), ha permesso di segnalare 100 clienti alla Prefettura quali assuntori di droga. Anche grazie a loro, passo dopo passo, è stata ricostruita la rete che ha portato a Kanar, il nordafricano a capo dell'organizzazione, temuto dai pusher sguinzagliati sul territorio: tre egiziani a Monza, un tunisino che doveva arrangiarsi tra Seregno, Seveso e Meda, tre marocchini per Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.
Seguendo i clienti, utilizzando telecamere nascoste, facendo ricorso alle intercettazioni telefoniche, i Carabinieri sono riusciti ad arrestarli tutti, fino al terribile Kanar. Durante l'attività investigativa sono stati sequestrati oltre 6 chili di sostanze stupefacenti e 12 mila euro in contanti.
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