Tiziano Mariani: "La vendita di Gelsia non si risolve con un'intervista"
SEREGNO - Tiziano Mariani, capogruppo della lista civica "Noi x Seregno", non ha affatto gradito di scoprire dalla stampa la possibile operazione tra il gruppo Aeb-Gelsia e Ascopiave. E ritiene grave il fatto che la questione non sia stata portata prima in Consiglio comunale
“Il futuro della principale azienda partecipata del nostro Comune non può essere annunciato con un’allegra e irresponsabile intervista. Occorrono dei passaggi istituzionali che rispettino il Consiglio Comunale e, su una materia così delicata per le sorti e gli interessi dei cittadini seregnesi, un referendum consultivo”.
Tiziano Mariani, capogruppo di Noi per Seregno interviene sull’annuncio, apparso su alcuni organi di stampa, circa il progetto di una possibile vendita di Gelsia ad Ascopiave, in un quadro che muterebbe pesantemente l’attuale compagine storica, controllata al 70% dal Comune di Seregno.
“La materia è particolarmente delicata – sostiene Mariani - e ritengo profondamente offensivo per il Consiglio Comunale, che esercita, o dovrebbe esercitare, i poteri di controllo e indirizzo sul gruppo Aeb-Gelsia, apprendere dalla stampa di scelte di cui si è fatto appena cenno in Aula, insieme però ad altre ipotesi sul tappeto. Auspico un intervento immediato del Sindaco, che riprenda le redini della situazione e chiarisca una volta per tutte chi sono i controllori e chi i controllati.”
“Già l'opaca conclusione repentina, senza un nulla di fatto, dell’annunciato matrimonio fra la nostra Aeb-Gelsia e la monzese-comasca Acsm-Agam resta un punto interrogativo irrisolto – rimarca Mariani –, soprattutto a fronte del diniego di accesso agli atti esercitato contro i consiglieri comunali in merito alla relazione di Banca Profilo, advisor dell’affaire sfumato, relazione pagata da Aeb-Gelsia ben 90mila euro, denaro pubblico dei cittadini, per non dire del corollario di spese legali e consulenze pari ad altri 300mila euro pubblici. A seguito di quella relazione, la cui lettura rimane negata ai Consiglieri Comunali che pure votando il bilancio dovrebbero valutarne e approvarne la spesa, la fusione sfumò con un secco comunicato stampa del gruppo Acsm-Agam, società quotata in Borsa, senza alcuna ulteriore spiegazione. Quattrocentomila euro spesi, non si sa bene per cosa, per una fusione crollata presumibilmente proprio a fronte di quanto scritto nella profumata relazione dai misteriosi contenuti.”
“Oggi – conclude Mariani -, arriva l’annuncio di un’altra brillante idea circa la vendita del gruppo Aeb-Gelsia ad Ascopiave, che dista centinaia di chilometri dalla Brianza e che quindi non può dirsi un’operazione di respiro territoriale. I casi sono due: o il Sindaco era a conoscenza del maturare di questo piano rispetto alle altre ipotesi, e ne ha colpevolmente tenuto all’oscuro il Consiglio Comunale; oppure, peggio, non ne sa nulla, come i consiglieri comunali e la cittadinanza tutta. In ogni caso la situazione è grave. Urge una comunicazione in merito al Consiglio Comunale, che ricordo essere stato direttamente eletto dai cittadini in loro rappresentanza e che è chiamato a esercitare legittimamente i poteri di controllo e indirizzo sulle società partecipate. Stante la delicatezza della questione e il coinvolgimento pesante degli interessi dei seregnesi, ritengo opportuno che, se si dovesse concretizzare un reale piano di vendita della nostra municipalizzata, esso venga sottoposto a referendum consultivo alla popolazione. “Gelxit: rimanere come siamo o uscire dalla partecipata”.