Diossina, il manifesto della discordia: il quarantesimo inizia con la polemica
SEVESO - Un manifesto scatena una feroce polemica sul web: è quello che l'amministrazione comunale ha affisso in questi giorni in tutti gli angoli della città per dare ufficialmente inizio al ricordo del quarantesimo anniversario della diossina.
Il manifesto ha avuto lo stesso effetto della diossina: ha sollevato un gran polverone. L'inizio ufficiale del quarantesimo anniversario del disastro dell'Icmesa si è aperto all'insegna della bagarre.
A scatenare la polemica il manifesto che l'amministrazione comunale ha affisso in questi giorni in tutta la città, con il loro ufficiale che accompagnerà tutte le iniziative. "La grafica è un po' soviet - ha subito scritto David Galli nel gruppo Facebook "Seveso tribuna politica" - speriamo nei contenuti". E alla cittadina che ha subito dato il suo apprezzamento al manifesto e alla frase del sindaco, lo stesso Galli ha replicato: "Aspetterei gli eventi per valutarli, anche perché le manifestazioni degli ultimi tre anni sono state caratterizzate da disorganizzazione. Al momento un giudizio sul manifesto: nessun contenuto e palese richiamo all'ideologia di sinistra".
Poteva esaurirsi così la discussione, o con l'osservazione spiritosa del consigliere comunale di maggioranza Luca Gorla ("Con un governatore regionale ex militante di Democrazia Proletaria, si è cercato di fare il possibile per conciliare il passato ed il presente"). E' stato invece solo l'inizio di un'aspra polemica che ha visto da una parte Galli e dall'altra parte l'ex assessore Roberta Miotto, che almeno ha voluto difendere quanto ha fatto mentre sedeva al tavolo della Giunta.
"Se tu chiami disorganizazione - ha scritto decisa Miotto - un protocollo d'intesa culturale di 8 Comuni e di 21 per lo sport, con la partecipazione (finalmente) a Ville Aperte per la prima volta dopo anni, due bandi vinti e portati a termine. Una città cardioprotetta. Un cinema riaperto che fa cutura. Seveso in fiore. Le feste nei rioni. Il Sampietrino d'Oro ripristinato e potrei continuare con altri... dimmi tu, all'epoca che avete fatto?"
Ormai la polemica era innescata, Galli non si è tirato indietro: "Non paragonare gli eventi attuali con la tristezza attuale. Di più: non prenderti meriti che non ha su iniziative private. Forse l'unico atto corretto che ha fatto Butti è quello di riconoscere che la tua nomina ad assessore è stato un errore e quindi ti ha spedito".
Inutile il tentativo di Gorla di fare smorzare i toni e di riportare la discussione sul manifesto. La diossina era riuscita a mettere insieme una comunità che aveva affrontato insieme il dramma. Ecco, a quarant'anni di distanza, anche quell'unione resta solo un ricordo.
A scatenare la polemica il manifesto che l'amministrazione comunale ha affisso in questi giorni in tutta la città, con il loro ufficiale che accompagnerà tutte le iniziative. "La grafica è un po' soviet - ha subito scritto David Galli nel gruppo Facebook "Seveso tribuna politica" - speriamo nei contenuti". E alla cittadina che ha subito dato il suo apprezzamento al manifesto e alla frase del sindaco, lo stesso Galli ha replicato: "Aspetterei gli eventi per valutarli, anche perché le manifestazioni degli ultimi tre anni sono state caratterizzate da disorganizzazione. Al momento un giudizio sul manifesto: nessun contenuto e palese richiamo all'ideologia di sinistra".
Poteva esaurirsi così la discussione, o con l'osservazione spiritosa del consigliere comunale di maggioranza Luca Gorla ("Con un governatore regionale ex militante di Democrazia Proletaria, si è cercato di fare il possibile per conciliare il passato ed il presente"). E' stato invece solo l'inizio di un'aspra polemica che ha visto da una parte Galli e dall'altra parte l'ex assessore Roberta Miotto, che almeno ha voluto difendere quanto ha fatto mentre sedeva al tavolo della Giunta.
"Se tu chiami disorganizazione - ha scritto decisa Miotto - un protocollo d'intesa culturale di 8 Comuni e di 21 per lo sport, con la partecipazione (finalmente) a Ville Aperte per la prima volta dopo anni, due bandi vinti e portati a termine. Una città cardioprotetta. Un cinema riaperto che fa cutura. Seveso in fiore. Le feste nei rioni. Il Sampietrino d'Oro ripristinato e potrei continuare con altri... dimmi tu, all'epoca che avete fatto?"
Ormai la polemica era innescata, Galli non si è tirato indietro: "Non paragonare gli eventi attuali con la tristezza attuale. Di più: non prenderti meriti che non ha su iniziative private. Forse l'unico atto corretto che ha fatto Butti è quello di riconoscere che la tua nomina ad assessore è stato un errore e quindi ti ha spedito".
Inutile il tentativo di Gorla di fare smorzare i toni e di riportare la discussione sul manifesto. La diossina era riuscita a mettere insieme una comunità che aveva affrontato insieme il dramma. Ecco, a quarant'anni di distanza, anche quell'unione resta solo un ricordo.