Miotto ad Auschwitz: "Un viaggio che cambia la vita"

SEVESO - Un viaggio con il Treno della Memoria insieme ad altre 700 persone. E' quello effettuato da Roberta Miotto e Rossana Colombo dell'Associazione Senza Confini. Organizzato dai sindacati lombardi con l'alto patronato del Presidente della Repubblica.

Una "Comunità in viaggio" verso i luoghi più significativi del genocidio della Shoah. E' l'esperienza a cui hanno partecipato anche Rossana Colombo e Roberta Miotto dell'Associazione Senza Confini di Seveso. Un viaggio con il Treno della memoria verso Auschwitz organizzato dai sindacati lombardi Cgil, Cisl e Uil sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica. 

Un'esperienza vissuta con oltre 700 persone e che le due cittadine raccontano direttamente con un loro scritto:


Tornare da un viaggio simile ti cambia la vita e cambia i parametri che fino ad ora hanno contraddistinto gli obbiettivi della nostra associazione. Un ringraziamento particolare va ai Sindacati Lombardi che con sforzi enormi organizzano questi viaggi da anni e che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita. Infatti ancora più forte sarà il nostro contributo nelle scuole per ricordare e non dimenticare quello che è stato e per promuoverne la loro partecipazione in futuro.

Visitare un campo di concentramento è di per sé, sicuramente un passaggio importante per chi deve poi testimoniare ai ragazzi ma visitare il Campo di sterminio di Auschwitz e Birkenau stravolge e fortifica allo stesso modo il pensiero che fino ad allora si è avuto di quello che è stato.

Giovani che fino a poco prima ridevano e chiacchieravano del più e del meno si sono ritrovati a fare i conti con gli orrori disumani perpetrati da menti perverse che contrapponevano la banalità del male all’elevazione della razza ariana come obbiettivo principale della propria vita per una soluzione finale che fortunatamente non hanno potuto concludere e per questo trovare parole adatte per descrivere quello che si è visto è difficile e impossibile.

Quelle stesse parole che vengono ancora meno pronunciate quando, durante il viaggio di ritorno, si ascoltano le ultime notizie degli attentati in Turchia e Costa D’Avorio, della vittoria dell’estrema destra populista in Germania, della forte escalation di  Donald Trump alle presidenziali americane, tutte notizie che stridono con i contenuti umanitari di un viaggio ad Auschwitz.

Parlare di pace, di umanità, di uguaglianza è diventato, oggi, ancora più importante e risvegliare le coscienze diventerà il nostro compito, ne rafforzeremo e aumenteremo gli sforzi per dare a sempre più scuole l’opportunità di ascoltare la nostra esperienza.

Gli studenti in treno hanno affrontato laboratori, veglie di testimonianza e riflessioni sul vissuto ai campi sia in preparazione della visita che a visita avvenuta.

Hanno inoltre assistito ad uno spettacolo musicale con “I 7 grani “, un gruppo musicale che da anni porta nelle scuole spettacoli sulla memoria del genocidio. Hanno così potuto scaricare le tensioni attraverso la musica anche in canti finali liberatori ed è stato importante cantare “ Bella Ciao” insieme a squarciagola, uniti in una sola unica voce di Libertà, Pace e Speranza.

Quest’anno il tema del viaggio ha significativamente coinvolto la nostra associazione con testimonianze ai gruppi di studenti perché improntato sulla conoscenza dei Giusti e dell’identità Europea che sono la nostra speranza per un mondo migliore.

Abbiamo avuto il piacere di conoscere alcuni studenti e la dirigente Ornella Castellano dell’Istituto Comprensivo “G:Falcone” di Copertino (Lecce) che coordina 35 scuole del territorio in un progetto sulla legalità denominato “Veliero Parlante” e abbiamo gettato le basi per una futura collaborazione e istituzione di una Foresta dei Giusti nelle scuole del coordinamento.
Durante la visita a Cracovia nello storico quartiere ebraico di Kazimierz abbiamo potuto ammirare la recente installazione bronzea, inaugurata poco più di un mese fa, della figura di Jan Karsky, militare polacco che cercò di raccontare al mondo quello che stava accadendo e per la sua  opera di divulgazione fu insignito dell’onorificenza di Giusto tra le Nazioni. Un ricordo a un altro dei personaggi polacchi dopo Oskar Schindler e Tadeusz Pankiewicz che hanno fatto di tutto per contrastare quel folle piano che oggi si ricorda come soluzione finale. La panchina di Karski a Cracovia è soltanto l’ultima di una serie: se ne trovano altre a Washington, Kielce, New York e Tel Aviv, mentre in Polonia sono a Kielce, Varsavia e ?ód?.

Riteniamo importante e significativo onorare questi personaggi e raccontare le loro storie attraverso il Bosco dei Giusti di Solaro, inaugurato nel 2010. Ci auguriamo che il contrasto dell’assurdità di Auschwitz con l’immagine di pochi giorni fa, trasmessa in tutto il mondo, della nascita nel fango di una nuova vita nel campo profughi di Idomeni possa risvegliare le coscienze di questa comunità in viaggio che possa essere poi portatrice di cambiamento.