Omicidio di Seveso, la parrocchia: "Colpa del nostro desiderio di denaro, di successo, di facile amore"
SEVESO - Anche la Comunità pastorale prende posizione nella tragica vicenda dell'omicidio commesso mercoledì sera in città. E invitando i cittadini a evitare il pettegolezzo, richiama tutti al senso di responsabilità a cui siamo chiamati
Tra i tanti commenti sull'omicidio di Seveso, quello in cui mercoledì sera ha perso la vita la ventinovenne Elizabeth Huayta Quispe, non è mancato quello della Comunità pastorale. Con lo scopo di sensibilizzare i cittadini contro il rischio del facile pettegolezzo e, al contrario, invitandoli a una riflessione sulle responsabilità di tutti.
"Le voci, i commenti, si sono rincorsi in un attimo - si legge sul sito ufficiale della Comunità pastorale - un figlio della nostra comunità ha compiuto uno dei più terribili delitti: ha ucciso la madre dei suoi figli. Si sono sentite molte parole, tante inutili... E' colpa dello stato, delle forze di polizia, dei Servizi sociali, dei vicini, dei parenti? Inutili domande che mascherano la responsabilità che tutti noi abbiamo nell'aver coperto il cielo con i fumi del nostro desiderio di denaro, di successo, di facile amore. Chi non vede più il cielo non ha più una costellazione che gli indichi il cammino; da pellegrino verso una terra promessa si trasforma in vagabondo che raccoglie qua e là ciò che gli sembra buono al momento".
Ma queste frasi non vogliono rappresentare un giudizio nei confronti di chi ha commesso l'omicidio. Anzi, dalle parrocchie cittadine arriva proprio l'invito a evitare di incorrere in questo errore: "Fra le stelle che indicano il cammino (quel codice morale che ci suggerisce ciò che è bene e ciò che è male) vi è anche una indicazione chiara e precisa che ci viene dalla Fede Cristiana: si può giudicare l'atto meschino e infame che è stato compiuto, ma nessuno ha il diritto di giudicare la persona".
Dalla Comunità pastorale, infine, una preghiera alla Madonna: "La Madre del Silenzio ci aiuti a tacere, pregare per la Salvezza Eterna della vittima, per i suoi piccoli figli, per tutte le persone travolte dalla vicenda ma ci aiuti anche a ritornare a pensare al senso per la nostra vita di ciò che è accaduto accanto a noi".
"Le voci, i commenti, si sono rincorsi in un attimo - si legge sul sito ufficiale della Comunità pastorale - un figlio della nostra comunità ha compiuto uno dei più terribili delitti: ha ucciso la madre dei suoi figli. Si sono sentite molte parole, tante inutili... E' colpa dello stato, delle forze di polizia, dei Servizi sociali, dei vicini, dei parenti? Inutili domande che mascherano la responsabilità che tutti noi abbiamo nell'aver coperto il cielo con i fumi del nostro desiderio di denaro, di successo, di facile amore. Chi non vede più il cielo non ha più una costellazione che gli indichi il cammino; da pellegrino verso una terra promessa si trasforma in vagabondo che raccoglie qua e là ciò che gli sembra buono al momento".
Ma queste frasi non vogliono rappresentare un giudizio nei confronti di chi ha commesso l'omicidio. Anzi, dalle parrocchie cittadine arriva proprio l'invito a evitare di incorrere in questo errore: "Fra le stelle che indicano il cammino (quel codice morale che ci suggerisce ciò che è bene e ciò che è male) vi è anche una indicazione chiara e precisa che ci viene dalla Fede Cristiana: si può giudicare l'atto meschino e infame che è stato compiuto, ma nessuno ha il diritto di giudicare la persona".
Dalla Comunità pastorale, infine, una preghiera alla Madonna: "La Madre del Silenzio ci aiuti a tacere, pregare per la Salvezza Eterna della vittima, per i suoi piccoli figli, per tutte le persone travolte dalla vicenda ma ci aiuti anche a ritornare a pensare al senso per la nostra vita di ciò che è accaduto accanto a noi".
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