"Pane in piazza": la solidarietà dei panificatori per aiutare i poveri messicani
SEVESO - Domenica fuori dalle chiese cittadine ci sarà una gradita sorpresa: i sacchetti con il pane, ritirabili con offerta libera. Sono quelli preparati dai panificatori cittadini per l'iniziativa "Pane in piazza", che si propone di aiutare la missione di Teotongo in Messico.
Sono buoni come il pane. Anzi, di più. Perché il pane lo fanno loro, alzandosi di notte e mettendo di tasca loro il costo della materie prime, con l'unico scopo di fare del bene alle persone più sfortunate. Meritano davvero un applauso i panificatori di Seveso che, domenica mattina, propongono l'iniziativa "Pane in piazza".
Non è la prima volta che decidono di fare del bene: si tratta infatti della dodicesima edizione dell'iniziativa che ha sempre raccolto un grande successo e fondi preziosi.
Stavolta, però, cambia il destinatario: non sarà più il centro educativo e riabilitativo di Bucaramanga in Colombia, bensì il centro missionario di Teotongo in Messico. Sempre gestito dall'Opera "Don Luigi Guanella".
"A Bucaramanga - spiega Luigi Baio - uno dei panificatori - ormai il progetto cammina da solo. Meglio aiutare chi è messo peggio, ovvero una realtà dell'estrema periferia di Città del Messico. Io là avevo fatto il mio viaggio di nozze e a settembre sono tornato con tutta la famiglia portandola a vedere la difficile realtà di San Miguel Tetongo: povertà, problemi sociali, anziani, disabili, tossicodipendenza. Questo laboratorio cerca di dare una speranza a tutti, insegnando l'arte della pasticceria e della panetteria, anche se hanno mezzi davvero limitati".
Un aneddoto: Baio, quando si è recato in quel posto, per vedere da vicino la realtà e le difficoltà, è stato accolto come un maestro, visto che lui il pane lo sforna quotidianamente di mestiere. "Ho visto che nel laboratorio a insegnare a fare il pane c'era un messicano cieco che si dedicava con passione ai ragazzi. Non avevo più nulla da dire. La lezione, anche di vita, l'hanno data a me".
Nelle scorse settimane, i panificatori (Baio, Santambrogio, Tagliabue e Spreafico) si sono di nuovi ritrovati insieme alla Confcommercio e all'amministrazione comunale per dare vita alla nuova edizione. Domenica, sul sagrato delle chiese cittadine, sarà possibile ritirare il sacchetto del pane in cambio di un'offerta libera.
Pani speciali, non solo perché fatti con il cuore, ma anche per le loro particolarità. Circa 25-30 chili a testa per ogni panificatore per un totale di 700 pezzi complessivi.
"Ringrazio i panificatori per la loro sensibilità - afferma Eugenio Picozzi, presidente dell'Associazione Commercianti di Seveso - e mi piace pensare che la spiga, simbolo della vita, contribuirà con questa iniziativa a migliorare la condizione di tante persone in Messico".
"Questa è ormai una tradizione - commenta il sindaco Paolo Butti - segno di una comunità unita e forte che lavora per il bene Comune. Per una società la solidarietà è importante come il pane".
Non è la prima volta che decidono di fare del bene: si tratta infatti della dodicesima edizione dell'iniziativa che ha sempre raccolto un grande successo e fondi preziosi.
Stavolta, però, cambia il destinatario: non sarà più il centro educativo e riabilitativo di Bucaramanga in Colombia, bensì il centro missionario di Teotongo in Messico. Sempre gestito dall'Opera "Don Luigi Guanella".
"A Bucaramanga - spiega Luigi Baio - uno dei panificatori - ormai il progetto cammina da solo. Meglio aiutare chi è messo peggio, ovvero una realtà dell'estrema periferia di Città del Messico. Io là avevo fatto il mio viaggio di nozze e a settembre sono tornato con tutta la famiglia portandola a vedere la difficile realtà di San Miguel Tetongo: povertà, problemi sociali, anziani, disabili, tossicodipendenza. Questo laboratorio cerca di dare una speranza a tutti, insegnando l'arte della pasticceria e della panetteria, anche se hanno mezzi davvero limitati".
Un aneddoto: Baio, quando si è recato in quel posto, per vedere da vicino la realtà e le difficoltà, è stato accolto come un maestro, visto che lui il pane lo sforna quotidianamente di mestiere. "Ho visto che nel laboratorio a insegnare a fare il pane c'era un messicano cieco che si dedicava con passione ai ragazzi. Non avevo più nulla da dire. La lezione, anche di vita, l'hanno data a me".
Nelle scorse settimane, i panificatori (Baio, Santambrogio, Tagliabue e Spreafico) si sono di nuovi ritrovati insieme alla Confcommercio e all'amministrazione comunale per dare vita alla nuova edizione. Domenica, sul sagrato delle chiese cittadine, sarà possibile ritirare il sacchetto del pane in cambio di un'offerta libera.
Pani speciali, non solo perché fatti con il cuore, ma anche per le loro particolarità. Circa 25-30 chili a testa per ogni panificatore per un totale di 700 pezzi complessivi.
"Ringrazio i panificatori per la loro sensibilità - afferma Eugenio Picozzi, presidente dell'Associazione Commercianti di Seveso - e mi piace pensare che la spiga, simbolo della vita, contribuirà con questa iniziativa a migliorare la condizione di tante persone in Messico".
"Questa è ormai una tradizione - commenta il sindaco Paolo Butti - segno di una comunità unita e forte che lavora per il bene Comune. Per una società la solidarietà è importante come il pane".