Referendum, a Seveso è polemica interna nel Pd: "Stupiti dalle accuse del Comitato del no"
SEVESO - E' polemica in città sul referendum costituzionale. Tutta in casa Pd. Dopo le accuse del Comitato per il No, ecco la replica di "Basta un Sì" sulla mancata organizzazione di un incontro pubblico sui contenuti della riforma
Le accuse del Comitato per il No non sono state affatto gradite: il comitato "Basta un sì" replica all'accusa di essersi sottratto al confronto pubblico sul referendum istituzionale. Con una particolarità: ad animare le due fazioni a Seveso si tratta in entrambi i casi di esponenti del Partito Democratico.
Il Comitato "Basta un sì", incassato il colpo e ritenendolo ingiustificato, ha deciso di scrivere un comunicato per fornire la sua versione dei fatti. Diffuso quest'oggi alla stampa. Lo pubblichiamo qui di seguito in versione integrale.
Leggiamo con stupore le accuse del comitato per il no di Seveso. Sarebbe
Il Comitato "Basta un sì", incassato il colpo e ritenendolo ingiustificato, ha deciso di scrivere un comunicato per fornire la sua versione dei fatti. Diffuso quest'oggi alla stampa. Lo pubblichiamo qui di seguito in versione integrale.
Leggiamo con stupore le accuse del comitato per il no di Seveso. Sarebbe
stato piacevole poter organizzare insieme ad uno dei tanti comitati per
il no di Seveso un incontro pubblico dove ciascuna delle due parti
potesse spiegare ai Cittadini le proprie ragioni. Tuttavia questi
incontri andavano proposti per tempo poichè nell'ultima settimana prima
del referendum i nostri Costituzionalisti o i nostri deputati/senatori
erano tutti già impegnati in altri eventi. Abbiamo organizzato il primo
evento a luglio e per mesi siamo stati i soli a muoverci.
Rispondiamo al "comitato per il no".
Noi votiamo SI perché:
1) Non possiamo avere 320 senatori quando gli Stati Uniti (popolazione
sei volte l'Italia) ne hanno 100.
1) Siamo stufi del bicameralismo perfetto: siamo l'unica Nazione europea
ad avere due Camere che fanno la stessa cosa.
2) Le Leggi verranno approvate più in fretta. Abbiamo probabilmente
stabilito un record mondiale: pensate che una legge è transitata 13
volte tra Camera e Senato!
3) Vogliamo governi più stabili (siano essi di centrosinistra, di
centrodestra o dei grillini. W la democrazia). Negli Stati Uniti il
Presidente rimane in carica 4 anni. In Italia mediamente un anno)
4) Risparmieremo 500.000.000 di euro all'anno.
5) Vogliamo che siano i Cittadini a scegliere direttamente chi li
Governa. Perchè alla Camera c'è il premio di maggioranza. Basta ad
accordi tra Partiti diversi il giorno dopo le elezioni.
6) Abbassiamo il quorum per i referendum, imponiamo al Parlamento
l'obbligo di discutere le Leggi proposte dai Cittadini
7) Vogliamo una Costituzione scritta in modo chiaro. Soprattutto quando
regola i rapporti tra Stato e Regioni.
8) Vogliamo ridurre i continui conflitti tra Stato e Regioni: 1.700 liti
davanti alla Corte Costituzionale in 10 anni!
9) Vogliamo sia impossibile per la maggioranza eleggere da sola il
Presidente della Repubblica. Eletto solo se prende il 60% dei voti.
10) Vogliamo eliminare il CNEL (costato un miliardo di euro in 70 anni!)
11) Vogliamo dimezzare le indennità dei deputati regionali. In Lombardia
l'indennità netta passerà da circa € 8.000 al mese a € 4.000 al mese.
Noi rispettiamo la Costituzione.
Chi ha scritto la Costituzione ha scelto di renderla modificabile nel
tempo. Perchè i Padri Costituenti nel lontano 1947 si rendevano conto
che le esigenze cambiano. E 70 anni dopo il mondo è effettivamente cambiato.
I principi fondamentali della Costituzione rimangono (infatti tutta la
prima parte della Costituzione non viene toccata dalla riforma) e la
Corte Costituzionale ha vigilato sulla correttezza Costituzionale delle
modifiche proposte.
Basta un SI per essere i protagonisti di questi cambiamenti.
Perché dopo 70 anni è giunto il momento di cambiare.
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CittadinoSevesino :
I padri costituenti si rivolterebbero nella tomba se sapessero che un governo eletto con una legge dichiarata anticostutizionale vuole mettere mano alla costituzione. #IoDicoNo | mercoledì 30 novembre 2016 12:00 Rispondi