Vittorio Sgarbi fa il pienone: gran successo per Expoarte italiana

VAREDO - Una folla incredibile venerdì pomeriggio in villa Bagatti Valsecchi per l'inaugurazione di Expoarte Italiana. Non è arrivato Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, ma i numerosi intervenuti erano in visibilio per la presenza di Vittorio Sgarbi.

Più di un'ora di attesa per vederlo, ma lui ha ripagato tanta pazienza con la sua consueta verve e la sua schiettezza: davvero una partecipazione incredibile venerdì pomeriggio, in villa Bagatti Valsecchi, per l'arrivo di Vittorio Sgarbi e per l'inaugurazione di Expoarte Italiana.

Una prima idea su quanto il suo nome sia in grado di richiamare tanta gente l'avevano già avuta gli organizzatori della mostra: più di 800 le opere che artisti provenienti da tutta la nostra penisola erano disposti a inviare fidandosi della presenza del noto critico d'arte quale referente dell'iniziativa.

Troppe. Ma al di là dell'entusiasmo suscitato, è stato necessario fare una selezione. Più per motivi di spazio che di opportunità: perché come ha dichiarato Sgarbi all'inaugurazione "la cultura non è fatta di grandi nomi o dal ceto sociale, non si basa sulla conoscenza del politico ma ognuno, nel suo piccolo, ha comunque qualcosa da dire".

Ed ecco allora l'esposizione di 200 maestri dell'arte italiana e di 100 artisti esordienti nella splendida cornice di villa Bagatti Valsecchi.

Ma ecco anche la folla intervenuta per l'inaugurazione. Davvero un colpo d'occhio notevole per un'iniziativa ben organizzata e ottimamente riuscita.

"Questo è uno dei due Expopoint della Lombardia nella nostra provincia - ha dichiarato l'assessore regionale Fabrizio Sala - ma mai ho visto un successo e una partecipazione di questo tipo".

"Avete avuto la pazienza di attendermi - ha aggiunto Sgarbi - siete qui per una mostra e dimostrate che la cultura in una rassegna come quella dell'Expo ci sta a pieno titolo. La gente qui in Italia si nutre di cultura. Pensate in questo momento ai bronzi di Riace: non hanno voluto darceli per l'Expo, convinti di essere furbi e di richiamare tanta gente in Calabria. Oggi qui per questa mostra c'è una folla incredibile, quei bronzi chiusi in un museo non li vedrà mai nessuno".