Corti: "Basta slogan e luoghi comuni, dai candidati voglio proposte"

DESIO - Il sindaco Roberto Corti nei giorni scorsi, a margine di una conferenza stampa su alcuni progetti avviati dall'amministrazione comunale, ha replicato alle affermazioni degli altri candidati che sono in competizione con lui per il voto del 5 giugno

"Alla fine mi sono anche stancato di replicare. Mi auguro che gli altri candidati nei prossimi giorni, dopo gli slogan e i luoghi comuni, sappiano anche fare proposte ai cittadini". E' un Roberto Corti agguerrito a causa delle dichiarazioni che sente rilasciare dagli avversari coi quali deve misurarsi per il voto del 5 giugno.

"Partiamo dalla bugia più grossa - afferma Corti - ovvero quella di Desio città morta o dormitorio. Negli anni è diventata il punto di riferimento per tutta la Brianza, almeno per quanto riguarda l'estate. Parco Tittoni porta 100 mila persone, ma anche durante l'anno c'è vitalità. Mi riferisco ai comitati di quartiere, Culturando, tutto ciò che va nel senso di comunità e di appartenenza. Anche cose spontanee, Baci e Abbracci, Controllo del Vicinato, Bracciaperte, Mappamondo. E' un caso che tutte queste attività e questi gruppi siano nati negli ultimi cinque anni? Le abbiamo sostenute, in alcuni casi affiancate. Di cosa stanno parlando i miei avversari? I soliti slogan buttati lì sperando di convincere gli elettori e che denotano una scarsissima conoscenza della città".

Se la prima replica era per Simone Gargiulo (Lista Civica per Desio), il sindaco ne ha una anche per il suo ex assessore Paolo Smorta, ora candidato con la lista "Uniti per Desio": "Capisco la sua difficoltà nel giustificare i quattro anni e mezzo trascorsi con noi e, insieme, la volontà di creare una sua lista. Ma i suoi argomenti sono davvero poveri. Non abbiamo avuto coraggio? Perché, l'ha avuto lui? Io posso fare un elenco di ciò che abbiamo fatto in questi anni e non mi sembra poco. Se lui pensa di essere capace di osare un po' di più, perché non ha fatto proposte mentre era con noi? O, al contrario, se non condivideva le scelte, perché non se n'è andato dalla maggioranza? Però, oltre dire frasi fatte, tipo il recupero degli edifici dismessi, lo inviterei anche a dire come. Quando era con noi la soluzione non è stata in grado di trovarla".

Il sindaco sottolinea che solo per l'ex Agenzia delle Entrate il problema è ancora da risolvere: "Per il Tribunale siamo in dirittura d'arrivo. Siamo sempre in contatto con l'Ats che vorrebbe accorpare lì gli uffici di via Foscolo e via Novara, manca solo il nulla osta del Ministero della Giustizia: credo che abbiano bisogno di alcuni spazi per l'archivio che a Monza non trova posto. Ma per quello che ho capito le due esigenze sono conciliabili. Per Villa Cremonini c'è un operatore interessato per attività di start up, noi aggiungeremmo volentieri Desio Lab per far sì che diventi un polo per l'innovazione e la nuova impresa. La tettoia Gavazzi rientra in un discorso di valorizzazione delle aree agricole. Il problema non è fare l'elenco degli edifici, ma trovare chi favorisca il recupero degli spazi. Spero che gli altri candidati si rendano conto che il Comune, da solo, non ha la forza per farlo".