Danno erariale, la maggioranza: "Chi chiede dimissioni lo fa solo per interesse politico"
BOVISIO MASCIAGO - Partito Democratico e "Altra Bovisio Masciago", le due liste al governo del paese, replicano al manifesto della minoranza. Per ribadire che, sebbene la sentenza d'appello della Corte dei Conti sia ritenuta ingiusta in quanto in contrasto coi pronunciamenti precedenti, il Comune sarà risarcito e non vi sarà alcun danno per i cittadini.
"Chi chiede le dimissioni dell'attuale sindaco o di consiglieri ora incarica lo fa solo per interesse politico. La nuova amministrazione vada avanti per risolvere i problemi del paese, risanare il bilancio, costruire la nuova scuola, garantire servizi ai cittadini, migliorare l'ambiente". E' l'esortazione del Partito Democratico e della lista civica "Altra Bovisio Masciago", le due forze attualmente al governo cittadino, in risposta alla richiesta di dimissioni urgenti avanzata dai gruppi di opposizione (a eccezione del Movimento 5 Stelle) all'indirizzo soprattutto dell'attuale sindaco Giuliano Soldà e di Giuseppina Stella, ora presidente del Consiglio comunale.
Richieste legate alla "vicenda Enriquez" e alla condanna in sede di appello della Corte dei Conti per danno erariale (con conseguente richiesta di risarcimento di 83 mila euro da versare al Comune) nei confronti dell'ex Giunta Stella 2004-2009. Colpevole per avere assunto a tempo pieno e determinato, quale dirigente del Settore Tecnico, l'architetto Patricio Enriquez che all'epoca non aveva i requisiti non essendo ancora in possesso della cittadinanza italiana.
Al manifesto di accusa della minoranza ecco che arriva il manifesto di risposta delle due liste di governo. Toni pacati e la volontà di fare chiarezza e tranquillizzare i cittadini.
"Undici anni fa - scrivono Pd e 'Altra Bovisio Masciago' - la Giunta comunale di allora (2004) aveva deciso l'assunzione a tempo determinato dell'architetto Patricio Enriquez, in qualità di dirigente dell'ufficio tecnico. L'architetto risiedeva in Italia da 17 anni, aveva compiuto i suoi studi in Italia, ottenuto la laurea in architettura in Italia, insegnava all'Università del Politecnico, viveva e pagava le tasse a Bovisio Masciago ma non aveva la cittadinanza italiana. Il centrodestra locale contestò la nomina chiedendo anche l'annullamento di tutti i provvedimenti assunti dal tecnico".
"Il Tribunale Amministrativo, il Consiglio di Stato, il Ministero dell'Interno, la Corte dei Conti Regionale non hanno mai dato torto all'operato della Giunta. La Corte dei Conti di Roma, dopo undici anni, in contrasto con la sentenza di primo grado ha sovvertito il verdetto, ritenendo l'assunzione un 'danno causato al Comune' per l'ammontare della retribuzione pagata all'interessato (come se non avesse lavorato)".
"Gli amministratori comunali - concludono le due liste - rispetteranno la sentenza, pur essendo questa in contrasto con la giurisprudenza internazionale. Verseranno al Comune il valore dello stipendio dell'architetto. Non risulterà alcun danno alle casse comunali".