Duemila telefonate, pedinamenti e appostamenti: lo stalker finisce in carcere
GARBAGNATE MILANESE - Non aveva mai accettato la fine della relazione con una donna italiana di 52 anni e, conseguentemente, aveva iniziato a molestarla. Un cittadino libico di 35 anni è stato accompagnato in carcere dai Carabinieri
Più di 2 mila telefonate, pedinamenti, appostamenti. Troppo e, soprattutto, decisamente fuori luogo se amava davvero quella donna di Garbagnate Milanese, così come lui sosteneva. Alla fine si è stancato anche il giudice che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare: lo stalker è finito nel carcere di San Vittore.
Il protagonista della vicenda è un trentacinquenne di nazionalità libica, regolarmente presente in Italia, domiciliato a Saronno e dipendente in una falegnameria a Guanzate (Co) che non ha mai accettato la conclusione della storia con una donna di 52 anni residente a Garbagnate Milanese. Un conto, però, è non rassegnarsi, un altro conto invece è renderle la vita impossibile.
Più volte l'ha seguita o attesa sotto casa. L'ha tempestata di telefonate, pare almeno 2 mila, trasformando le giornate della donna in un incubo a cui non riusciva a sottrarsi.
Le forze dell'ordine, più volte chiamate dalla vittima, hanno suggerito al nordafricano di tenersi alla larga. Non l'ha capita con le buone, alla fine è stato necessario fare intervenire anche il giudice che, valutando i continui atti molesti, ha deciso di tenere lo stalker in carcere.
Il protagonista della vicenda è un trentacinquenne di nazionalità libica, regolarmente presente in Italia, domiciliato a Saronno e dipendente in una falegnameria a Guanzate (Co) che non ha mai accettato la conclusione della storia con una donna di 52 anni residente a Garbagnate Milanese. Un conto, però, è non rassegnarsi, un altro conto invece è renderle la vita impossibile.
Più volte l'ha seguita o attesa sotto casa. L'ha tempestata di telefonate, pare almeno 2 mila, trasformando le giornate della donna in un incubo a cui non riusciva a sottrarsi.
Le forze dell'ordine, più volte chiamate dalla vittima, hanno suggerito al nordafricano di tenersi alla larga. Non l'ha capita con le buone, alla fine è stato necessario fare intervenire anche il giudice che, valutando i continui atti molesti, ha deciso di tenere lo stalker in carcere.
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