Un pomeriggio alla Bottega di Xapurì: "Tutti in bicicletta contro il pregiudizio"
LENTATE SUL SEVESO - L'associazione Xapurì invita tutti a partecipare all'iniziativa in programma questo pomeriggio, a partire dalle 15.30, nella Bottega di via Papa Giovanni XXIII. Un momento dedicato alla celebrazione della donna e, in particolare, a quella musulmana spesso vittima di pregiudizi.
Si festeggiano le donne, ma l'invito è aperto a tutti: l'associazione Xapurì oggi, sabato 12 marzo, a partire dalle 15.30 spalanca le porte della Bottega di Lentate sul Seveso (via Papa Giovanni XXIII) per un pomeriggio contro il pregiudizio. Non solo contro le donne, ma soprattutto quello che quotidianamente colpisce le musulmane.
"Invitiamo tutte e tutti a venire in Bottega in bicicletta - spiegano gli organizzatori - per fare una bella foto per dimostrare le nostra voglia di andare avanti, insieme. L'idea ci è venuta qualche giorno fa commentando tra amiche il servizio mandato in onda su Striscia la notizia dal titolo Se Maometto non va in bici..".
"Invitiamo tutte e tutti a venire in Bottega in bicicletta - spiegano gli organizzatori - per fare una bella foto per dimostrare le nostra voglia di andare avanti, insieme. L'idea ci è venuta qualche giorno fa commentando tra amiche il servizio mandato in onda su Striscia la notizia dal titolo Se Maometto non va in bici..".
“Guardando il video - spiega una giovane musulmana residente in paese - mi sono sentita amareggiata e triste, perché penso che abbia trasmesso una visione svalutante e non veritiera della mia religione. Avendolo preparato una mia connazionale, soprattutto musulmana, speravo che avrebbe raccolto informazioni dall'Ahadit e dal Corano e non riportando pareri, spesso personali e parziali, di alcune persone, con cui molte altre non si trovano d'accordo. L'Islam non è segregazione: non vieta a nessuna donna di andare in bicicletta, infatti noi donne siamo libere di fare ciò che ci piace (una corsa in bici, paracadutismo...), portando il velo, come ci insegna il nostro amatissimo Dio”.
“Spesso - le fa eco un'altra - noi donne musulmane ci sentiamo vittime di pregiudizi e stereotipi. Spesso ci viene chiesto di 'giustificare' le nostre scelte di abbigliamento. Spesso gli organi di informazione diffondono un immagine negativa della nostra cultura e della nostra fede. Sono una donna, una persona, con la mia storia unica, irripetibile e non mi fa piacere che si generalizzi e che mi si attribuiscano etichette per come mi vesto o per il paese da cui provengo”.
Il pomeriggio in compagnia prevede anche la possibilità di fare tatuaggi con l'henné, tè alla menta e dolci assaggi a cura delle ragazze e donne marocchine residenti a Lentate.
“Spesso - le fa eco un'altra - noi donne musulmane ci sentiamo vittime di pregiudizi e stereotipi. Spesso ci viene chiesto di 'giustificare' le nostre scelte di abbigliamento. Spesso gli organi di informazione diffondono un immagine negativa della nostra cultura e della nostra fede. Sono una donna, una persona, con la mia storia unica, irripetibile e non mi fa piacere che si generalizzi e che mi si attribuiscano etichette per come mi vesto o per il paese da cui provengo”.
Il pomeriggio in compagnia prevede anche la possibilità di fare tatuaggi con l'henné, tè alla menta e dolci assaggi a cura delle ragazze e donne marocchine residenti a Lentate.