"Interpello": per cittadini e imprese è più facile parlare di fisco con il Comune
SEREGNO - In seguito alla votazione unanime del Consiglio comunale, in città è stato introdotto lo strumento dell'Interpello. In sostanza per dubbi e questioni inerenti il fisco è possibile scrivere al Comune per avere la corretta interpretazione
Fisco e contribuenti, da sempre, un rapporto complicato. Da oggi, però, il dialogo è più facile grazie all’istituto dell’interpello del contribuente, approvato di recente dal Consiglio comunale.
Di fronte a “obiettive condizioni di incertezza” circa l'applicazione a casi concreti e personali delle disposizioni tributarie, il contribuente può inoltrare un quesito sulla loro corretta interpretazione al Comune.
“Le ultime rilevazioni dell’Istat – spiega il vicesindaco Giacinto Mariani, che ha la delega al Bilancio - confermano un altissimo peso delle tasse in Italia: il 43,5 per cento. E l’Italia, secondo un rapporto di fine 2015 della Banca Mondiale, è il peggior posto in Europa dove fare impresa con una pressione fiscale del 64,8 per cento contro una media europea del 40,6 per cento. È la battaglie anche che, ogni giorno, cittadini e imprese di questo Paese devo combattere. Per loro abbiamo disciplinato l’istituto dell’interpello. Uno strumento normativo che migliora il dialogo tra fisco e contribuenti, con un risparmio di tempo e soldi”.
L’interpello, previsto dalla Legge n. 23/2014 e rivisto dall’art. 12 del Decreto legislativo n. 156 del 2015, prevede che il Comune debba rispondere al quesito del contribuente entro 90 giorni, al posto dei precedenti 120. A garanzia del contribuente è introdotta la regola del silenzio assenso: se la risposta non perviene entro questo termine, si intende che l'amministrazione concordi con l'interpretazione prospettata dal contribuente.