La minoranza abbandona l'aula: "Finché Cattaneo resterà Presidente del Consiglio comunale"
SEREGNO - Un gesto davvero forte quello compiuto ieri sera nella seduta di Consiglio comunale: i partiti di minoranza hanno deciso di abbandonare l'aula annunciando che la loro assenza durerà finché Andrea Cattaneo sarà Presidente del Consiglio comunale.
"Fintanto che Andrea Cattaneo non rinuncerà all'incarico di
Presidente del Consiglio comunale, permettendo la nomina di una figura
adeguata alla carica, i gruppi Partito Democratico, W Seregno, Ripartiamo e Per
Seregno Civica, nonché Noi x Seregno, non parteciperanno ai lavori del
Consiglio comunale". Una presa di posizione davvero forte quella avvenuta nella serata di ieri, martedì, all'apertura dei lavori. E, con questi presupposti, si può già immaginare che l'opposizione non sarà disposta a fare retromarcia.
I gruppi che hanno deciso di compiere questo gesto eclatante lo motivano con la necessità di "ripristinare la piena dignità in capo alla seconda maggiore carica cittadina, quella della Presidenza del Consiglio comunale".
Alla base della scelta le vicende di cronaca degli ultimi giorni: "Il fatto che Equitalia abbia contestato a Cattaneo il mancato pagamento di contributi personali all'Inps - spiega l'opposizione - ente pubblico, per un ammontare di circa 7 mila euro, in seguito al quale ha proceduto al pignoramento fino ai primi mesi del prossimo anno dell'indennità di funzione che lo stesso percepisce nella sua qualità di Presidente del Consiglio comunale, rappresenta una offesa all'Assemblea e alla città, che solo la rinuncia all'incarico può sanare".
I consiglieri di minoranza, evidenziando motivi etici e di opportunità politica, che lasciano Cattaneo "in una condizione di evidente imbarazzo, andando a sanare un debito con un ente pubblico attraverso il pignoramento di una indennità di carica pubblica, per cui saranno i cittadini a pagare", richiamano l'articolo 54 della Costituzione: "...i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore".
La palla ora torna nelle mani della maggioranza. All'orizzonte un braccio di ferro di lunga durata con l'opposizione o, per evitare una mozione di sfiducia, la richiesta allo stesso Cattaneo di fare un passo indietro.
I gruppi che hanno deciso di compiere questo gesto eclatante lo motivano con la necessità di "ripristinare la piena dignità in capo alla seconda maggiore carica cittadina, quella della Presidenza del Consiglio comunale".
Alla base della scelta le vicende di cronaca degli ultimi giorni: "Il fatto che Equitalia abbia contestato a Cattaneo il mancato pagamento di contributi personali all'Inps - spiega l'opposizione - ente pubblico, per un ammontare di circa 7 mila euro, in seguito al quale ha proceduto al pignoramento fino ai primi mesi del prossimo anno dell'indennità di funzione che lo stesso percepisce nella sua qualità di Presidente del Consiglio comunale, rappresenta una offesa all'Assemblea e alla città, che solo la rinuncia all'incarico può sanare".
I consiglieri di minoranza, evidenziando motivi etici e di opportunità politica, che lasciano Cattaneo "in una condizione di evidente imbarazzo, andando a sanare un debito con un ente pubblico attraverso il pignoramento di una indennità di carica pubblica, per cui saranno i cittadini a pagare", richiamano l'articolo 54 della Costituzione: "...i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore".
La palla ora torna nelle mani della maggioranza. All'orizzonte un braccio di ferro di lunga durata con l'opposizione o, per evitare una mozione di sfiducia, la richiesta allo stesso Cattaneo di fare un passo indietro.