Mariani scrive al sindaco: "Quale il futuro del gruppo Aeb-Gelsia?"
SEREGNO - Sul tavolo una relazione della società Kpmg che prospetta tre soluzioni per il futuro del gruppo Aeb-Gelsia. Tiziano Mariani, capogruppo di "Noi x Seregno", manifestando le sue perplessità ne propone una quarta.
Tanti scenari e, soprattutto, troppe incognite: Tiziano Mariani, il capogruppo della lista civica "Noi x Seregno", nella giornata di ieri ha depositato al Protocollo del Comune una interrogazione indirizzata al sindaco Edoardo Mazza per conoscere il futuro del gruppo Aeb-Gelsia.
La richiesta di chiarimenti nasce dalla relazione di sintesi realizzata dalla società Kpmg, che ha analizzato i possibili scenari percorribili per quella che è a tutti gli effetti la maggiore azienda del territorio di Seregno.
Il risultato è quella di tre possibilità sul piatto. "La prima - spiega Mariani - prevede un'aggregazione strutturata con soggetto comparabile, sorprendentemente già individuato in Ascopiave Spa (opzione prioritaria, cui far seguire una eventuale quotazione in Borsa). Il secondo scenario è quello della quotazione diretta in Borsa, mentre la terza possibilità è quella "passiva" ovvero, in assenza di azioni, probabile assorbimento da parte di un grande operatore (per esempio A2A)".
Sulla base della relazione, insomma, ognuno è libero di fare le considerazioni che più ritiene opportune. Il capogruppo di "Noi x Seregno", tuttavia, aggiunge un dato ulteriore per la riflessione. E non di poco conto: "Nella presentazione delle partecipazioni minoritarie del gruppo Aeb-Gelsia figura quella pari al 7,18% in Sinergie Italiane Srl in liquidazione che, a causa di un contratto "take or pay" stipulato nel 2010 con Gazprom, ha visto raddoppiare i costi del gas in un anno causando un buco pari a 92 milioni di euro che ha determinato il collasso della joint venture. Uno dei maggiori azionisti di Sinergie Italiane Srl in liquidazione risulta essere quella Ascopiave Spa, individuata da Kpmg, con il 30,94% delle quote. La domanda è lecita: Non c'è il timore di appesantire le passività del gruppo Aeb-Gelsia? L'unione con Ascopiave, tra l'altro, non stride con il concetto di "valore per il territorio" di un gruppo che opera principalmente in Brianza?".
Per una valutazione più completa e più serena Mariani propome di esaminare anche la famosa relazione prodotta da Banca Profilo per il progetto di fusione con Acsm-Agam, pagata dalle due società, e successivamente negata ai consiglieri comunali e allo stesso sindaco.
Mariani, chiedendosi cosa faranno le amministrazioni che hanno partecipazioni in Ascopiave Spa (alla luce della quota significativa in Sinergie Italiane Srl in liquidazione), chiede se sono già stati presi contatti per valutare l'ipotesi di Kpmg. E, nel frattempo, chiede se sia così impraticabile una quarta possibilità: ovvero quella di attivare la procedura di evidenza pubblica per la cessione di quote del gruppo a soggetti terzi.
Dopo aver raccolto le risposte del primo cittadino, c'è da star certi che non mancherà di far sentire la sua voce.
La richiesta di chiarimenti nasce dalla relazione di sintesi realizzata dalla società Kpmg, che ha analizzato i possibili scenari percorribili per quella che è a tutti gli effetti la maggiore azienda del territorio di Seregno.
Il risultato è quella di tre possibilità sul piatto. "La prima - spiega Mariani - prevede un'aggregazione strutturata con soggetto comparabile, sorprendentemente già individuato in Ascopiave Spa (opzione prioritaria, cui far seguire una eventuale quotazione in Borsa). Il secondo scenario è quello della quotazione diretta in Borsa, mentre la terza possibilità è quella "passiva" ovvero, in assenza di azioni, probabile assorbimento da parte di un grande operatore (per esempio A2A)".
Sulla base della relazione, insomma, ognuno è libero di fare le considerazioni che più ritiene opportune. Il capogruppo di "Noi x Seregno", tuttavia, aggiunge un dato ulteriore per la riflessione. E non di poco conto: "Nella presentazione delle partecipazioni minoritarie del gruppo Aeb-Gelsia figura quella pari al 7,18% in Sinergie Italiane Srl in liquidazione che, a causa di un contratto "take or pay" stipulato nel 2010 con Gazprom, ha visto raddoppiare i costi del gas in un anno causando un buco pari a 92 milioni di euro che ha determinato il collasso della joint venture. Uno dei maggiori azionisti di Sinergie Italiane Srl in liquidazione risulta essere quella Ascopiave Spa, individuata da Kpmg, con il 30,94% delle quote. La domanda è lecita: Non c'è il timore di appesantire le passività del gruppo Aeb-Gelsia? L'unione con Ascopiave, tra l'altro, non stride con il concetto di "valore per il territorio" di un gruppo che opera principalmente in Brianza?".
Per una valutazione più completa e più serena Mariani propome di esaminare anche la famosa relazione prodotta da Banca Profilo per il progetto di fusione con Acsm-Agam, pagata dalle due società, e successivamente negata ai consiglieri comunali e allo stesso sindaco.
Mariani, chiedendosi cosa faranno le amministrazioni che hanno partecipazioni in Ascopiave Spa (alla luce della quota significativa in Sinergie Italiane Srl in liquidazione), chiede se sono già stati presi contatti per valutare l'ipotesi di Kpmg. E, nel frattempo, chiede se sia così impraticabile una quarta possibilità: ovvero quella di attivare la procedura di evidenza pubblica per la cessione di quote del gruppo a soggetti terzi.
Dopo aver raccolto le risposte del primo cittadino, c'è da star certi che non mancherà di far sentire la sua voce.