Minoranza preoccupata per la riforma sanitaria, chiesto un Consiglio comunale urgente
SEREGNO - I gruppi di minoranza, nei giorni scorsi, hanno protocollato la richiesta di convocazione di un Consiglio comunale urgente. Al centro della loro attenzione la riforma della sanità regionale e le ricadute sulle famiglie del territorio.
Gruppi di minoranza del Consiglio comunale uniti e compatti riguardo al tema spinoso dei bacini di competenza delle due Asst nel quadro della riforma regionale del Sistema Sanitario.
Al centro delle profonde preoccupazioni dei consiglieri di Noi per Seregno, Movimento 5 Stelle, Pd, Ripartiamo per Seregno e W Seregno, i possibili risvolti critici e impatti negativi sulla città e sui suoi abitanti. Per questo i capigruppo hanno sottoscritto all'unanimità la richiesta, protocollata nei giorni scorsi, della convocazione di un Consiglio comunale urgente
sul tema.
"Abbiamo ritenuto indispensabile - afferma Tiziano Mariani, il capogrupo di Noi x Seregno che già nei giorni scorsi aveva sollevato il problma -, far riunire al più presto il nostro Consiglio Comunale per discutere di un tema che preoccupa fortemente i nostri concittadini, confrontarci con la maggioranza e possibilmente condividere un documento unitario da inviare all'attenzione del Governatore di Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha assunto direttamente ad interim la guida dell'assessorato regionale alla sanità in una fase delicatissima di riforma del sistema regionale".
"Noi per Seregno - conclude Mariani - ha immediatamente percepito lo sconforto della gente e le molte criticità che il piano come concepito andrebbero ad impattare su Seregno, a cominciare dall'accorpamento con il lontanissimo e disagevole nosocomio di Vimercate, con la separazione da quello di Desio da cui distiamo solo un chilometro, o addirittura per alcuni poche centinaia di metri. Auspico che il Consiglio Comunale venga convocato al più presto, in modo da poter far arrivare in Regione Lombardia una presa di posizione forte ed ufficiale prima che vengano prese decisioni definitive e infauste".