"Noi x Seregno" e Pd all'attacco: con la legge di stabilità il Comune ha perso un'occasione
SEREGNO - Una clausola della Legge di stabilità avrebbe permesso al Comune di sbloccare fondi già a disposizione e finora non utilizzabili a causa del Patto di stabilità. Ma, secondo la lista civica "Noi x Seregno" e il Partito Democratico, l'amministrazione comunale non è stata capace di cogliere l'occasione per realizzare opere sul territorio.
Tiziano Mariani di "Noi per Seregno", insieme con William Viganò del Partito Democratico, denuncia il mancato sfruttamento da parte dell’amministrazione comunale dell’occasione offerta dal comma 410 della Legge di Stabilità 2016. Un'importante novità che consente di utilizzare nel 2016 (e solo per il 2016) il Fondo Pluriennale Vincolato (FPV) in conto capitale anche ai fini del Patto di stabilità, cosa oggi non possibile.
“Sembra una questione prettamente tecnica – spiega Mariani -, ma in realtà ha un risvolto molto interessante: se con l'assestamento del 2015 si applica, o meglio si fosse applicato oramai, una quota di avanzo dell'anno 2014 per finanziare una o più opere, con il relativo progetto approvato entro il 31/12/2015 con contestuale avvio della procedura di gara (basta l'avvio del procedimento, non serve l'aggiudicazione della gara), il residuo riferito all'opera viene reimputato all'anno 2016 con il riaccertamento e di fatto viene finanziata con il Fondo Pluriennale Vincolato nel 2016”.
“All'atto del pagamento di suddette opere, nel 2016, considerandosi il FPV una entrata rilevante ai fini Patto – prosegue Mariani -, automaticamente l'uscita di cassa non incide nel conteggio del Patto di stabilità comunale, e si crea così una sorta di “autospazio” finanziario generato dal proprio avanzo, che rende possibile l'applicazione dello stesso per il finanziamento degli investimenti, per il solo anno 2016, con residui che devono essere reimputati dal 2015”.
Quindi è utile applicare l'avanzo nel 2015, per opere facilmente progettabili e appaltabili entro il 31/12/2015, spostare il residuo al 2016 con il riaccertamento e pagare l'opera nel 2016, senza che la stessa incida ai fini Patto di stabilità sul Comune.
“La novità è recentissima – spiega Mariani - e molti Comuni si stanno attrezzando in merito per poter sfruttare l'occasione di utilizzare gli avanzi che da anni sono bloccati. Il consiglio, nostro e del Partito Democratico, era quello di inserire nel bando la clausola di revoca della gara ad insindacabile giudizio dell'Ente, nell'ipotesi in cui ci fosse stata una retromarcia nella Legge di Stabilità, e in tal caso le somme sarebbero ritornate in avanzo senza problemi”.
“Se però fosse tutto confermato dall’attuale progetto di Legge di Stabilità 2016 – conclude Mariani - sarebbe stato utile farsi trovare pronti con la variazione approvata e progetti appaltabili entro la fine dell'anno, per poter avviare opere che difficilmente saranno ancora realizzabili a breve. Una occasione mancata frutto di una svista o, peggio, di incompetenza”.